Qualcuno si è accorto che ripopolare i borghi e favorire la natalità sono priorità nazionali

Qualcuno si è accorto che ripopolare i borghi e favorire la natalità sono priorità nazionali

di Vincenzo Silvestrelli

INTERVENENDO ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA LEGA CAMPANIA (NAPOLI, 29.11.2021) MATTEO SALVINI HA AFFERMATO LA PRIORITÀ POLITICA NAZIONALE DI RILANCIARE I PICCOLI CENTRI ED I BORGHI PUNTANDO SULLE GIOVANI FAMIGLIE, SUL LAVORO E SULLA POSITIVA ATTESA DI FUTURO

Mercoledì scorso il segretario federale della Lega Matteo Salvini, intervenendo all’Assemblea degli amministratori locali in Campania, ha sottolineato la necessità di ripopolare i borghi italiani con famiglie giovani favorendo la natalità.

«Il nostro problema è ripopolare i borghi, non solo in Campania, ma anche nelle valli lombarde o nelle pianure romagnole e pugliesi di giovani che tornino a fare figli. Il grande problema di questo Paese è che siamo gli ultimi in Europa per natalità. Per mettere al mondo dei figli occorrono, checché ne dicano a Bruxelles, una mamma e un papà con un lavoro stabile una famiglia alle spalle e una prospettiva di vita davanti!».

Queste affermazioni sono interessanti e devono portare allo sviluppo di politiche conseguenti da parte, in particolare, delle comunità locali e delle associazioni di categoria.

Ma quali iniziative assumere per conseguire l’obiettivo del ripopolamento e della vitalità, anche economica, delle comunità locali?

Un esempio positivo è quello della cosiddetta “economia della saturazione”, cioè la possibilità di mettere a disposizione servizi pubblici già esistenti, attuata in Trentino dopo la pandemia, favorendone l’uso da parte di tutta la famiglia al costo di un solo biglietto.

La Provincia di Trento ha inoltre affidato gratuitamente delle case non utilizzate in borghi soggetti allo spopolamento a famiglie giovani con l’obbligo di contribuire ad iniziative sociali nella comunità. Queste iniziative sono state assunte senza gravare con costi aggiuntivi sui bilanci degli enti locali.

Un altro problema da affrontare è l’integrazione del sistema di distribuzione commerciale tradizionale con la crescente e inarrestabile influenza delle vendite online. La presenza di servizi commerciali nei borghi e nei centri storici è essenziale per mantenerne la vitalità. Occorre pensare a raggruppare imprese commerciali per favorire la loro capacità di confrontarsi con la distribuzione online, offrendo ai clienti una consulenza sui prodotti da acquistare e magari la possibilità di provarli prima dell’acquisto. Il singolo commerciante non può essere in grado, da solo, di affrontare questa concorrenza.

Le comunità locali e le associazioni di commercianti possono sostenere iniziative innovative, valorizzando il ruolo consulenziale del sistema commerciale tradizionale. Per affrontare il nuovo bisogna, più che contrastarlo, affiancarsi ad esso in maniera intelligente. Non ovunque è stato consentito ad Amazon di operare senza tener conto delle conseguenze sociali della sua attività. L’interesse ad avere prodotti in maniera economica e in comodità deve essere contemperato con altri interessi.

In Svizzera la più grande multinazionale di commercio elettronico con sede a Seattle (Stati Uniti) ha trovato dei limiti segnalati anche sul suo sito. La Confederazione, infatti, ha preteso che Amazon si adeguasse alla sua legislazione fiscale per non mettere in difficoltà le imprese svizzere. Per vendere in Svizzera, quindi, la multinazionale deve spedire dai Paesi limitrofi e adeguarsi alla tassazione, anche doganale, della Confederazione. Amazon, infine, non ha avuto il permesso di installare strutture logistiche in territorio svizzero. L’applicazione di una adeguata tassazione alle imprese che operano online, in effetti, è il primo passo per non consentire una concorrenza scorretta, come riconosciuto in più occasioni dallo stesso Salvini.

Per sostenere la natalità il problema è più complesso e richiede politiche di lungo periodo. Oltre all’aiuto economico alle famiglie con figli, sarebbe utile lo sviluppo di servizi di welfare di comunità per favorire il sostegno nella educazione dei figli e nella cura di persone malate o anziane. Anche in questo ambito le comunità locali possono fare molto. È compito della politica studiare soluzioni adeguate e innovative e, di noi cittadini ed elettori, informarci e sollecitare in questo senso.

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