Migranti, razzismo, persecuzioni: indignazioni a comando (senza serie riflessioni)

di Diego Torre

CI SONO CATEGORIE DI “SCARSO INTERESSE”: I MIGRANTI, I MINORI CHE SPARISCONO,  LE VITTIME BULLISMO E, SOPRATTUTTO, I CRISTIANI. PERCHÉ?

Ci sono fatti che posti a confronto fanno nascere interrogativi senza fine. La cartina al tornasole per valutarli è l’indignazione a corrente alternata che scatta quando “qualcuno” lo decide. 

Piangiamo ormai a migliaia coloro che muoiono nello tentativo di migrare verso lidi accoglienti dove vivere in condizioni migliori. Annegano nel Mediterraneo e non solo. Vengono respinti (2 milioni) dalla frontiera degli USA. Fuggono da alcuni paesi dell’Asia e del Medio Oriente. Tutti allora  a strapparsi le vesti, soprattutto quelli che vorrebbero accogliere  ed integrare, ma pur avendone il potere  li “mettono” nei centri di raccolta per condannarli ad una vita di clandestini erranti  e consegnarli alla malavita nostrana. Dei tanti minorenni che giunti nel nostro continente e spariscono però non si parla, come non si parla dei bimbi europei che vanno ad ingrossare le file del traffico d’organi o della pedofilia. Don Fortunato Di Noto, cavaliere solitario, e la sua associazione Meter, prova a sollevare il problema da 30 anni ma con scarsi risultati.

Tante le lacrime per chi annega nel tentativo di sbarcare o riceve trattamenti disumani nei campi di concentramento libici. Non si  sentono però né lacrime, né analisi, né richieste d’intervento per quel diritto fondamentale di ciascuno di vivere serenamente nella terra in cui è nato.  I migranti, quando pagano e rischiano, per fuggire dalla loro terra d’origine, non costituiscono motivo di interesse e d’intervento. Essi “assumono valore” dopo che sono usciti dalla loro terra. Vanno allora accolti, portati in Europa, nutriti e poi. .. beh poi cominciano a svalutarsi fino a cadere nel dimenticatoio dei media e della politica.

Un bambino a Livorno viene insultato e maltrattato da due coetanee e preso a calci perché ebreo. Il fatto di per sé non bisogna di commenti: è un atto di violenza e di razzismo da condannare; a maggior ragione perché consumato a danno di un bimbo.

Indignazione tanta; riflessione quanta? Perché due ragazzine di 15 anni compiono un simile atto? Hanno letto l’Origine della Specie di Darwin o il Mein Kampf di Hitler? Fanno parte di una setta nazista? O forse più semplicemente hanno compiuto uno dei tanti atti di bullismo fra minori che avvengono in Italia di cui il razzismo in questo caso è stato pretesto? E perché questa mentalità sprezzante della dignità della persona è così diffusa, soprattutto fra i minori? E perché di questo non si parla? E perché la violenza, che il politicamente corretto attribuisce ai maschi è stata consumata da due ragazzine del gentil sesso? Che si siano mascolinizzate? Finalmente soddisfatte le femministe per la raggiunta parità? E gli spettatori che hanno assistito immobili?

E andiamo infine al fenomeno più massiccio e più nascosto: la persecuzione dei cristiani. Soltanto quando ne ammazzano a profusione i massmedia se ne interessano fugacemente. Si narra il fatto …  e via.  Eppure si parla di milioni di uccisi, violentati, ridotti alla fame, costretti all’esilio. Parliamo ormai di un cristiano su sei. Perchè per loro non ci sono riflessioni, analisi, interventi ONU  e momenti di preghiera? Per loro non si indigna alcuno?

Nascono così domande più profonde per chi ha ancora il ben dell’intelletto. 

Ci sono categorie di “scarso interesse”: i migranti all’atto della partenza (ma non dopo), i minori che spariscono, le vittime (ma anche i colpevoli) del bullismo minorile, e, soprattutto, i cristiani. Perché?

Certamente un prima fondamentale risposta è nel sempre maggiore disprezzo della dignità della persona umana. Questa civiltà dei diritti sponsorizzata dal politicamente corretto non produce effetti positivi per l’uomo.  In realtà la spasmodica esaltazione  di ogni particolarismo, anche artificioso, ha prodotto la perdita della coscienza del valore universale della persona. E allora ci sono categorie ritenute più degne di rispetto ed altre non attenzionate o apertamente disprezzate.  

Ma la dignità dell’uomo non può che  avere a suo fondamento la somiglianza della creatura al Creatore. Usciremmo certamente dal ginepraio di mali in cui siamo immersi, se ci ricordassimo di Lui e lo ponessimo, di nuovo, alla base  della nostra società. Ma chi Lo ricorda più? Ai diritti di Dio, fondamento della dignità umana, abbiamo preferito da alcuni secoli i diritti dell’uomo, fondamento del relativismo. E da alcuni secoli ne vediamo le conseguenze più catastrofiche. Dio è … un gran signore. Negletto, si alza e se ne va dalla vita degli uomini. Ed i guai non sono per Lui, ma per noi.

Vale per la civiltà e la cultura dei popoli quanto S. Tommaso d’Aquino scriveva per le leggi: “La legislazione umana non riveste il carattere di legge se non nella misura in cui si conforma alla retta ragione; da ciò è evidente che essa trae la sua forza dalla Legge eterna” (Summa theologiae, I-II, q. 93, a. 3, ad 2).

 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments