Un servo non è più grande del suo padrone

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO DI GIOVEDÌ 12 MAGGIO 2022

Dal vangelo secondo san Giovanni (13, 16-20)
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

COMMENTO

«Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica». Cosa significa questo? Siamo beati se non ci consideriamo più grandi del nostro unico padrone, di Dio. Noi non pensiamo di essere più grandi di Dio. Almeno non lo pensiamo a livello teorico, cioè non pensiamo esplicitamente di essere più grandi di Dio, ma a livello pratico lo facciamo eccome! Lo facciamo quando pensiamo: «Io sono cristiano, ma su questo punto, su questo argomento, la penso a modo mio, indipendentemente da quello che mi dice la parola di Dio o il magistero della Chiesa!». Così facendo noi ci mettiamo un gradino sopra Dio, e rinunciamo alla possibilità di vivere nella pace e nella gioia che solo il Signore ci può dare.

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