I cattolici fluidi degli “argomenti divisivi” e quelli che cercano di essere coerenti

di Angelica La Rosa

ORMAI OGNI CONFRONTO SU QUALSIASI TEMATICA METAFISICA, MORALE O ANCHE SOCIALE POLITICAMENTE SCORRETTA CON IL “CATTOLICO FLUIDO” DIVENTA UNA VERA E PROPRIA IMPRESA…

Ci sono personaggi politici che, purtroppo, sono dei paradigmi viventi del cristianesimo fluido, cioè di come non si dovrebbe essere cristiani.

Come sanno coloro che il cristianesimo cercano di viverlo coerentemente, la nostra Fede da sempre unisce l’adesione dell’intelletto alle verità eterne e di ragione insegnate dalla Chiesa e richiede, inscindibilmente, la pratica e la testimonianza di quanto si crede. Di conseguenza, il battesimo ci impegna anche nella difesa delle verità di fede e di ragione quando esse sono attaccate sui vari piani, a cominciare da quello dogmatico.

Purtroppo, però, certi “cattolici adulti”, pur mettendo in pratica alcune virtù umane (che sono anche evangeliche) come la carità verso il prossimo, l’onestà e la correttezza sul lavoro e nei rapporti personali, ne ignorano l’aspetto soprannaturale, assieme al contenuto razionale dei contenuti delle verità di fede. Le verità naturali e soprannaturali, in definitiva, vengono da loro spesso ignorate come tali, perché diluite in concetti utilizzati in maniera vaga come “amore”, “dialogo”, “accoglienza” e altre parole-talismano bandendo le quali, dicono, sono capaci di vivere pienamente il Vangelo ed attrarre i lontani dalla fede.

Ma ci chiediamo: per Chi (Gesù Cristo) amiamo gli altri? E Chi (lo Spirito Santo) ci dona la forza di farlo? Attraverso Cosa (i sacramenti), poi, siamo in grado di servire Dio e il prossimo?

Parlare di queste realtà, ad un “cattolico fluido”, risulta difficile perché sono “argomenti divisivi” che, addirittura, in pieno stile orwelliano, vengono avvertiti come “anti-evangelici”, addirittura come comportamenti “non cattolici”.

Non parliamo poi di ogni atteggiamento di possibile confronto su tematiche metafisiche, morali o anche sociali non gradite alla cultura egemonica dominante, di sinistra, radical-chic o laicista.

Il “cattolico fluido”, pensa così di vivere con grande coerenza il Vangelo sul piano personale (potrebbe essere, ma potrebbe anche essere pura filantropia umana) ma indubbiamente, sul piano socio-culturale, intellettuale e politico, rischia di diventare, usando un termine letterario, “utile idiota” dei nemici del Cattolicesimo perché, senza magari rendersene conto, lo fonda sulla sabbia (i principi umani) e non sulla roccia (gli imperituri valori divini, peraltro naturalmente attrattivi per la loro bellezza e profondità).

Dalla parte opposta, invece, il rischio è il fariseismo, la fede intellettualistica. Per questo la Verità (di Cristo) intellettuale, non va mai staccata dalla testimonianza personale fondata sulla carità, che discende da Cristo stesso. Questo perché “la fede senza le opere è morta”, ma è anche vero il contrario: le opere senza la fede rischiano d’essere sterile filantropia, autorealizzazione narcisistica, egocentrismo camuffato, motivo di allontanamento dalla fede.

 

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