Il corteggiamento di un tempo e le “notti brave” dei giovani: fra edonismo e tragedie preannunciate

di Vincenzo Silvestrelli

LE ISTITUZIONI, SENZA RIPROPORRE DINAMICHE DA STATO-ETICO, DOVREBBERO SALVAGUARDARE IL BENE COMUNE CON POLITICHE CHE DISCIPLININO IN MANIERA RAZIONALE ANCHE LE ATTIVITÀ LUDICHE, SOPRATTUTTO DEI GIOVANI

La recente tragica morte di due sorelle alla stazione di Riccione induce ad alcune riflessioni. Assistiamo frequentemente a tragedie che nascono dalle “notti brave” dei nostri ragazzi: incidenti stradali, morti per overdose, annegamenti e quant’altro. Basta una breve ricerca sulle cronache nazionali per trovare ogni fine settimana decine di casi relativi a giovani vite spezzate e, possiamo dire, offerte in “sacrificio” all’idolo nichilista del divertimento.

Questi eventi ce li siamo risparmiati in gran parte durante la pandemia grazie alla chiusura dei locali ma, naturalmente, non sono mancati danni di diverso genere ai nostri giovani. Le assicurazioni certificano comunque freddamente la statistica di questi eventi con il costo dei premi per RCA che variano a seconda dell’età dell’assicurato.

È anche facile talvolta sentire qualche genitore che racconta come sia molto difficile e anche impossibile impedire ai figli di seguire modi irresponsabili di “divertirsi”, a cominciare dagli orari delle uscite, considerato che la maggior parte delle discoteche o pub esclusivi apre fra le 22 e le 23.30…

Ma la necessità dei giovani di entrare in relazione fra loro è positiva ed ancestrale. È evidente che i riti di corteggiamento e incontro fanno parte della natura umana. Ogni società li esprime in modi anche legati alla propria cultura spirituale e materiale.

Per i Masai, ad esempio, un antico popolo di nomadi e allevatori che vive ancora tra Kenya e Tanzania, l’uccisione del leone, predatore delle mandrie e minaccia alla sopravvivenza della comunità, costituiva particolare merito e favoriva anche l’acquisizione della sposa.

Il corteggiamento è stato anche l’origine di opere letterarie musicali che hanno fatto la grandezza della nostra cultura. Il Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand (1868-1918), drammaturgo francese, è un esempio sublime di questa realtà.

In una delle sue frasi è espressa poeticamente la dinamica umana di cui stiamo parlando: «Io parto per strappare una stella al cielo e poi, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore».

Certamente i giovani partono per seguire i desideri, cioè i sogni che vengono de-sidera, ovvero dal cielo, e poi si trovano coinvolti in dinamiche che non sono solo scelte da loro, ma spesso sono il frutto di necessità di profitto che sviluppano realtà non sempre positive.

Il legame con il bene comune e le esigenze più profonde della natura umana era dunque alla base di molte situazioni di corteggiamento per dare origine alla famiglia che è una base fondamentale per la conservazione e la riproduzione di ogni comunità umana.

Queste fortissime necessità, utilizzate in maniera commerciale e senza orizzonti di riferimento, possono dare però come frutto l’attuale “sistema delle notti” che, se risponde anche alla esigenza del corteggiamento e della relazione, la deforma per conseguire altri poco nobili fini.

Perché dobbiamo permettere a queste attività commerciali di creare le condizioni per spezzare tante giovani vite? Perché dobbiamo favorire così la diffusione delle droghe e il vizio fra persone non ancora abbastanza mature? Perché dobbiamo mettere in difficoltà le famiglie che intendono educare correttamente i propri figli?

A queste domande dovrebbe cercare di rispondere anche la politica in ogni sua istanza. Non ci sarebbe nessun problema, ad esempio, a determinare gli orari di apertura e chiusura dei locali in maniera da evitare le attuali conseguenze disastrose. Per avere dei dati basta vedere le statistiche degli incidenti stradali. Una forza politica che abbia a cuore il bene comune dovrebbe impegnarsi anche su questo vero e proprio “fronte”, naturalmente coinvolgendo le migliori realtà dell’associazionismo sociale e familiare.

La fine della pandemia e la riapertura dei locali sarebbero state ottime occasioni per rivedere le politiche in questo settore. Ci piacerebbe ascoltare dibattiti politici che in campagna elettorale trattino anche di questi importanti problemi. Li vedremo?

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