La “Nuova era” è arrivata, ma somiglia ad un inferno

di Pietro Licciardi

I PORTAVOCE DEL NEW AGE DICEVANO DI NON AVERE UNA PARTICOLARE VISIONE DEL MONDO MA A QUANTO PARE I TEMI PORTANTI DI QUESTO MOVIMENTO HANNO RIMODELLATO LA SOCIETÀ

Nel suo volume Storia del New Age. 1962-1992, pubblicato nel 1994 dalle Edizioni Cristianità, il sociologo delle religioni Massimo Introvigne ha esaminato la nascita e le caratteristiche del movimento New Age, particolarmente in voga negli anni Novanta del secolo scorso. InFormazione Cattolica ha già ricordato come la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) aveva fin dall’inizio messo in guardia sul fenomeno per le sue caratteristiche qualitative di realtà fluida, sfuggente, che avrebbe potuto infiltrarsi anche negli ambienti cattolici.

Del resto, sempre Introvigne informa che gli stessi portavoce del New Age a suo tempo insistevano nel dire che tale corrente non era portatrice di alcuna particolare visione del mondo, tuttavia lo studioso delle nuove religioni aveva individuato sei temi principali che percorrono tutto il New Age. Il primo è che non esistono verità assolute, nel senso che ciascuno può, letteralmente, creare il proprio mondo e avere la sua verità. Il secondo è la religione sostituita da una vaga spiritualità ripiena di tutto; una sorta di “insaccato misto”, costruito all’insegna dell’eclettismo e del sincretismo. Il terzo è l’idea di un dio che non è personale ma piuttosto un sottofondo cosmico, una energia immanente che si manifesta negli esseri viventi e nella Terra, considerata essa stessa un essere vivente, Gaia. Il quarto è la visione dell’uomo ben riassunta nel noto slogan dell’attrice Shirley MacLaine, che per anni svolse il ruolo di missionaria internazionale del New Age: «Noi siamo Dio». Al fondo di ognuno di noi si trova una scintilla divina, che è la stessa energia cosmica universale in una delle sue molteplici manifestazioni.

Quinto tema trasversale al New Age è la realtà chiamata “il Cristo”, di cui volentieri parla, ma che seguendo tutta una tradizione esoterica e gnostica ha cura di distinguere “il Cristo” da Gesù di Nazareth come personaggio storico. “il Cristo” è la scintilla divina che ciascun uomo porta dentro di sé come principio divino all’interno dell’uomo. Infine il sesto tema unificante del New Age è il rifiuto della nozione di peccato e la sua sostituzione con la nozione di malattia. Il New Age non nega che esistano nel mondo comportamenti inadeguati — si pensi all’ orrore che gli ispirano i comportamenti anti-ecologici —, ma li ritiene limitazioni fisiche o psichiche che possono essere assimilate alla malattia o a forme di “dipendenza” che è possibile superare tramite adeguate terapie. Anche i mali sociali possono essere superati con un generale cambiamento di coscienza, che risolverà automaticamente i problemi del mondo, e in questo consiste il nucleo della politica del New Age.

Se si esaminano attentamente le caratteristiche del New Age illustrate da Introvigne si può facilmente notare innanzitutto la diametrale opposizione a quanto insegnano il Vangelo e la Chiesa; in secondo luogo si può facilmente costatare come molti, se non tutti, i temi propri di questo fenomeno siano diventati i temi portanti della politica, specialmente “di sinistra”, di gran parte della società e perfino di una parte della Chiesa. Si pensi ad esempio a certo ecumenismo o ai tanti che considerano la fede cattolica come una sorta di “insaccato misto”, di cui sopra, in cui entra di tutto: dal sentimentalismo, al relativismo e soggettivismo dottrinale, alle filosofie orientali; o all’adesione pedissequa di certi movimenti e associazioni ecclesiali all’attuale ambientalismo.

Altrove si sfornano invece campagne di “educazione” a getto continuo – contro il bullismo, contro il razzismo, contro la violenza… – vagheggiando impossibili società perfette in cui, cancellata la nozione di peccato originale, tutto diventa più buono, più inclusivo e giusto se si adottano i linguaggi e i comportamenti prescritti: dalla raccolta differenziata, al politically correct, alle quote rosa e arcobaleno.

Anche la politica sembra essere caduta nella trappola, orientandosi sempre più verso la costruzione di uno stato etico, continuamente teso alla rieducazione – magari forzata attraverso giornali, pubblicità e tv – dei cittadini. A questo proposito avete fatto caso come ormai non esiste più spot pubblicitario in cui non vi siano gay oppure africani e stranieri? Un modo per convincerci che anche in Italia dobbiamo rassegnarci ad essere multietnici e “arcobaleno”. Insomma, il sogno di una “Nuova era” si sta avverando, ma anziché introdurci in un tempo di giustizia, serenità e “perfezione” ha tutta l’aria di essere una porta verso l’inferno.

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