La Vergine di Custonaci: tra le dolci manifestazioni dell’affetto Divino

di Rachele Parrinello e Giada Maria Montalto

L’ITALIA È DISSEMINATA DI LUOGHI DELLO SPIRITO. OGGI “VISITIAMO” IL SANTUARIO DELLA VERGINE MARIA DI CUSTONACI LA PATRONA DI TUTTO IL TERRITORIO AGRO ERICINO

In provincia di Trapani, nella baia di Cornino, si trova il Santuario di Maria Santissima di Custonaci. La chiesa di origini cinquecentesche è posta sulla sommità della collina ed è circondata da un paesaggio naturalistico unico e di rara bellezza: da una parte Monte Cofano e dall’altra Monte Erice fanno da scenario a uno dei monumenti più rappresentativi della città di Custonaci. Da secoli il Santuario è meta di molti pellegrini che vengono ad omaggiare la Madonna scampata da un naufragio e approdata a Cala Bukutu. Si narra, infatti, che un’imbarcazione veneziana o francese salpò dal porto di Alessandria d’Egitto portando con sé anche un simulacro della Madre di Dio e durante la navigazione accadde che, nel mezzo di una spaventosa tempesta, i marinai impauriti per la loro sorte cominciarono a pregare la Vergine Maria per implorare la Sua intercessione e scampare così dalla morte. Essi promisero che avrebbero deposto la Sacra Immagine nel luogo in cui fossero riusciti ad attraccare, costruendo là una cappella votiva a sua Gloria. Dopo la preghiera il mare improvvisamente si calmò e i marinai riuscirono ad attraccare incolumi alla cala del Bukutu dove iniziarono a costruire la cappella per ringraziare la Vergine del miracoloso salvataggio. Gli abitanti del luogo, però, convinsero i marinai dell’inadeguatezza del posto da loro scelto, perché troppo esposto alle scorrerie dei pirati e decisero di erigere la cappella sulla vicina collina di Custonaci dove i contadini portarono a spalla, offrendo il loro sacrificio, la Sacra Immagine. Lo sbarco miracoloso viene ricordato ogni anno il lunedì antecedente l’ultimo mercoledì di agosto con l’arrivo di un veliero e lo sbarco di una copia del quadro della Madonna nella stupenda baia illuminata dai fuochi pirotecnici e alla presenza di migliaia fedeli, molti dei quali, armati di fiaccola, accompagnano in processione la Sacra Immagine fino al Santuario.

Secondo un’altra leggenda – anch’essa legata alla storia dell’immagine di Maria Santissima col Bambino – durante il trasporto dell’effige della Madonna dalla baia alla chiesetta posta sulla collina del paese, i buoi che trainavano il carro, assetati ed esausti per la fatica, ad un certo punto si fermarono e non vollero più ripartire. Improvvisamente, per opera di mano divina, dal terreno iniziò a sgorgare miracolosamente una sorgente d’acqua che abbeverò gli animali, come documentano gli ex voto conservati nel museo del Santuario e le testimonianze dirette dei fedeli: questo da sempre è ritenuto il luogo in cui la Madonna ha elargito numerose grazie ai suoi devoti ed è ricordato come il “Pozzo della Madonna”.

Il Santuario fa parte dell’omonima Parrocchia eretta nel 1909: la facciata, con il portale ad archi ogivali, e il rosone con l’interno neogotico, sono l’espressione degli ultimi rifacimenti avvenuti agli inizi del secolo XX. L’attuale chiesa deriva da una cappella dedicata alla Vergine Maria della Concezione che, con il crescere della devozione al culto per la Madonna di Custonaci, ha sùbito diverse modifiche ed ampliamenti nei vari decenni. Oggi l’edificio religioso si presenta imponente nella sua mole, ergendosi proprio al centro del paese come a protezione delle abitazioni circostanti ed è senza dubbio la testimonianza storico e artistica più interessante dell’intero territorio. Salita la maestosa gradinata a tenaglia è possibile attraversare il sagrato artisticamente disposto a rosette, realizzato con ciottoli di diverse dimensioni e colori, con disegni geometrici di alto gusto estetico. L’altare centrale è posto nell’abside della chiesa, è la parte più antica del Santuario ed è uno degli esempi più alti e straordinari del barocco trapanese. Nella nicchia centrale, che forma il presbiterio, è custodito il dipinto miracoloso raffigurante la Madonna di Custonaci – probabilmente attribuibile alla scuola fiamminga del XIV secolo – in atto di allattare il bambino e incoronata dagli Angeli. È venerata dagli abitanti del luogo e da quelli dei paesi circostanti come patrona di tutto il territorio Agro Ericino e tra i miracoli riconosciuti dalla Chiesa, la tradizione ci tramanda un singolare evento avvenuto proprio all’arrivo del quadro nel territorio di Custonaci: un uomo zoppo desideroso di venerare la Celeste Signora, volle supportare anche lui il quadro per il trasporto dalla spiaggia alla vicina collinetta di Custonaci e appena si addossò il sacro peso, si trovò immediatamente guarito. Viva la Vergine Maria di Custonaci!

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