Il modello “trans” di 10 anni riflette la malattia (culturale e spirituale) dei nostri tempi

Il modello “trans” di 10 anni riflette la malattia (culturale e spirituale) dei nostri tempi

di Angelica La Rosa

“NOELLA” MCMAHER È STATA PROMOSSA DAGLI IDEOLOGI LGBT COME IL “MODELLO TRANSGENDER PIÙ GIOVANE DEL MONDO”. IL BAMBINO DI 10 ANNI È STATO CRESCIUTO COME UNA RAGAZZA SIN DA QUANDO ERA PICCOLISSIMO ED HA SUBITO UN CAMBIO DI NOME LEGALE ALL’ETÀ DI SETTE ANNI

“Noella” McMaher è stata promossa dagli ideologi LGBT come il “modello transgender più giovane del mondo”. Il bambino di 10 anni è stato cresciuto come una ragazza sin da quando era piccolissimo ed ha subito un cambio di nome legale all’età di sette anni.

La scorsa settimana, il ragazzo ha fatto notizia per aver sfilato sulla passerella della New York Fashion Week vestito da ragazza e per aver rappresentato il marchio Trans* Clothing Company.

“Noella” attualmente vive con sua madre Dee e il suo “coniuge” Ray, entrambe donne che si identificano come transgender. Le due donne hanno in custodia anche il fratello di Noella, così come un bambino chiamato “theybie”. Entrambe lavorano professionalmente nell’attivismo di sinistra.

“È sia un abuso sui minori che un segno della profonda malattia dei nostri tempi”, ha affermato la dottoressa Jennifer Roback Morse, presidente del Ruth Institute statunitense, commentando la notizia. “Noella” McMaher è stata cresciuta come una ragazza “dalle sue tutrici lesbiche sin da quando era un bambino. Le due donne hanno annunciato che nei prossimi anni inizieranno gli ormoni che bloccano la pubertà e inizieranno un intervento chirurgico di transizione di genere quando lui avrà 16 anni”.

Secondo la dottoressa Morse quello di cui stanno parlando è “una mutilazione. Questi interventi chirurgici consistono nell’asportazione di organi sani per dare al paziente l’aspetto fisico del sesso opposto, ma non possono modificare il DNA di Noella. È nato maschio e lo rimarrà fino al giorno della sua morte”.

In un’intervista con una rivista femminista tedesca, la dottoressa Christiane Nusslein-Volhard (nella foto sopra), biologa e vincitrice del Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1995, ha definito l’idea del transgenderismo un “nonsense”. “C’è un sesso che produce gli ovuli e ha due cromosomi X. Si chiama femmina”, ha spiegato la biologa. “E c’è l’altro sesso che produce lo sperma e ha un cromosoma X e Y e si chiama maschio”.

Quanto detto dalla dottoressa Nusslein-Volhard, ha ricordato la dottoressa Morse riflette la realtà. “Fino a quando l’ideologia non è arrivata a dominare la scienza, questa era saggezza convenzionale. Ma esprimere tali opinioni oggi è bollato come ‘bigottismo’ e ‘crimine d’odio’ da gruppi come il Southern Poverty Law Center. Ma la Rivoluzione Sessuale non è in grado di soffocare le voci di dissidenti e detransitori”.

Chloe Cole, un’adolescente californiana che in precedenza si identificava come transgender, ha detto a un’udienza legislativa della Florida, lo scorso mese di luglio, di aver subito una doppia mastectomia quando aveva 12 anni. “Stavo inconsapevolmente tagliando fisicamente il mio vero sé dal mio corpo, irreversibilmente e dolorosamente”, ha confessato la giovane. Walt Heyer, che ha tentato di vivere come una donna per otto anni, ha parlato al 5° Summit annuale per i sopravvissuti alla rivoluzione sessuale del Ruth Institute dello scorso giugno, raccontando la sua storia di detransizione per la riscoperta del suo vero sé. “Nessuno può cambiare il sesso del proprio corpo”.

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