Presto la canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini, il santo dei migranti

di Angelica La Rosa

UN LIBRO, NON ESAUSTIVO MA COMPLETO, SUL VESCOVO E PADRE DEI MIGRANTI, MONS. GIOVANNI BATTISTA SCALABRINI (1835-1905)

E’ uscito ieri in tutte le librerie cattoliche il saggio del religioso scalabriniano e Direttore dello “Scalabrini International Migration Institute Graziano Battistella intitolato “Scalabrini. Il santo dei migranti” (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 255, euro 18).

Si tratta di un volume scritto in occasione della imminente canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905), il vescovo lombardo fondatore delle congregazioni dei missionari e delle suore di san Carlo Borromeo, proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997, ha lo scopo di far acquisire una conoscenza non esaustiva ma completa sul “padre” dei migranti che tanto bene ha compiuto nel corso della sua vita.

«Era necessaria una nuova biografia di Giovanni Battista Scalabrini?». Con questa domanda si apre il volume, nato per l’occasione della canonizzazione del Santo dei migranti e destinato a diventare punto di riferimento per ogni studio futuro nei suoi confronti.

Realizzato a cura di Graziano Battistella e con i contributi di Fabio Baggio con Luis Olivos (per il capitolo 5), Veronica de Sanctis (per i capitoli 1 e 10), Stelio Fongaro (capp. 3, 4 e 5), Gaetano Parolin (cap. 6), Matteo Sanfilippo (cap. 7) e Giovanni Terragni (cap. 9), questo libro si aggiunge alle altre narrazioni biografiche ricavandosi una propria nicchia, che «offre l’opportunità, a chi non avesse la possibilità di leggere l’ampia biografia di Francesconi (certamente la più completa, con le sue 1300 pagine), di acquisire una conoscenza sufficientemente completa di chi fosse Scalabrini come vescovo, come fondatore e come santo e soprattutto come il padre dei migranti».

Scalabrini, scrive nel libro Padre Giovanni Semeria, “pensò, e non a torto, che il fare val meglio di tutte le parole; pensò che, il non poter far tutto, non ci dispensa dal tentare dal fare ciò che, in un determinato momento storico, è possibile; pensò che i grandi fatti si maturano e preparano con le piccole circostanze“.

Il prossimo santo è nato a Fino Mornasco (Como) l’8 luglio 1839. Divenuto sacerdote il 30 maggio 1863, fu professore e rettore del seminario diocesano S. Abbondio. Fu ordinato vescovo a Roma il 30 gennaio 1876 e il 13 febbraio seguente prese possesso della diocesi di Piacenza, di cui fu pastore amato e attento alla formazione cristiana. Il 28 novembre 1887 fondò la Congregazione dei missionari di San Carlo e, due anni dopo, istituì l’associazione laicale “San Raffaele” per l’assistenza ai migranti. Quella verso i migranti fu la sua più grande opera: il 25 ottobre 1895 fondò le Suore missionarie di San Carlo e, nei primi anni del XX secolo, visitò le missioni che si erano diffuse negli Stati Uniti e in Brasile. Morì a Piacenza il 1° giugno 1905, Solennità dell’Ascensione.

Beatificato come già detto da san Giovanni Paolo II, la sua canonizzazione da parte di Papa Francesco è prevista a piazza San Pietro sabato 8 ottobre 2022.

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