Le leggi non bastano quando l’uomo non dà ascolto al suo Creatore

Le leggi non bastano quando l’uomo non dà ascolto al suo Creatore

di Nicola Sajeva

MOLTI DEGLI ASPETTI DELLA REALTÀ ATTUALE METTONO IN EVIDENZA PREOCCUPANTI SEGNALI NEGATIVI

Con molta serenità, senza volere scivolare nella trappola del pessimismo, dobbiamo ammettere che molti degli aspetti della realtà attuale mettono in evidenza preoccupanti segnali negativi.

Una crescente presa di coscienza degli oscuri interessi che guidano l’intelligenza dei potenti della terra, attacca le nostre risorse spirituali, debilita la nostra capacità di reagire e di proporre ancora strade illuminate dalla speranza.

La buona volontà, sempre presente in tanti uomini, non smette di mettere a punto leggi, norme, metodologie. Purtroppo dobbiamo constatare come lo splendore di alcune idee viene spesso oscurato dalle propaggini di posizioni egoistiche, impegnate a disinnescare la carica positiva di quelle leggi, di quelle norme concepite per determinare un vero progresso e dare perciò dignità e forza ai bisogni dei più deboli.

Le forze politiche dirimpettaie usano i mezzi più illeciti per indirizzare l’opinione pubblica verso una comprensione distorta della realtà. Tutti i partiti, tutti i vari raggruppamenti, non presentano differenze sostanziali di metodo e quindi la disamina che mi porta a mettere sul tappeto queste brevi riflessioni, desidera porsi in una posizione di estrema neutralità ed indipendenza: non desidero strizzare l’occhio né a destra né a sinistra.

Umilmente desidero scoprire insieme a voi alcuni punti di appoggio, alcuni paletti, alcune coordinate capaci di determinare svolte di rinascita che vadano incontro alla nostra naturale aspirazione a vivere migliori condizioni esistenziali.

Perché le leggi non bastano? Tra le risposte cercherò di individuarne e di proporne qualcuna, senza la presunzione di possedere la Verità ma con la consapevolezza di seguire quei binari che indirizzano le nostre opinioni nel vasto campo della libertà di espressione. È qui che la retta coscienza dell’uomo è chiamata a capitalizzare i risultati di tutte le ricerche senza tener conto della loro provenienza. Se l’uomo non c’è, la legge non funziona: la famiglia, la scuola, l’ufficio, la strada, il negozio, il vicinato, la parrocchia, lo sport, la politica sono realtà che tradiscono il loro dettato costitutivo quando in esse non ritroviamo l’uomo attrezzato e reso forte dalla ricchezza di alcuni valori universali.

Se ci soffermiamo a contemplare e a riflettere sui valori non possiamo ignorare il binomio Valore-Sacrificio e non possiamo non scoprire chiari meccanismi di proporzionalità: la grandezza del valore ci porta sempre a mettere in atto un grande sacrificio. Se demonizziamo il sacrificio, se siamo così fiacchi da evitare ogni strada in salita, se risultiamo quasi sempre rinunciatari di fronte all’assunzione delle nostre responsabilità, nessun risultato prestigioso riuscirà a sfiorare, nobilitandola, la nostra vita.

Nell’economia di questa tesi allora, il sacrificio rappresenta il momento positivo che segna, a nostro favore una valanga di punti di merito e diventa momento insostituibile della crescita umana di ogni società. Visto da questa angolatura il sacrificio si scrolla di dosso la stereotipa immagine della sofferenza per indossare i panni della donazione totale e sarà in grado di regalarci una incommensurabile felicità interiore, un’esperienza capace di inondare di umanità ogni nostro rapporto.

Le leggi non bastano quando l’uomo decide di evitare la strada che ci porta a tenere in considerazione il binomio valore-sacrificio. Le leggi non bastano quando l’uomo, salendo sul piedistallo del cieco orgoglio non dà ascolto alla legge che il Creatore ha scolpito nel suo cuore. Se sottovalutiamo il sacrificio di Cristo sulla croce, se azzeriamo la presenza di Dio dalla nostra realtà, se consideriamo restrittiva la sua legge d’amore, si formerà un vuoto dove la farà da padrone la legge della giungla, che non ci permetterà di essere uomini e non ci consentirà di respirare l’ossigeno della vera libertà.

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