I giovani abbandonino l'”ORMAI”. Siano vigili e attivi costruttori consapevoli del proprio futuro

I giovani abbandonino l'”ORMAI”. Siano vigili e attivi costruttori consapevoli del proprio futuro

di Nicola Sajeva

L’ESCLAMAZIONE “ORMAI” È UNA PIETRA TOMBALE CHE SI COLLOCA SU TUTTE LE SPERANZE CHE DIO ACCENDE

Quando il nostro cuore viene insidiato dallo scoraggiamento, quando diventa sempre più opaco l’orizzonte della nostra esistenza, quando nei circuiti delle nostre convinzioni si fa strada l’idea di non potercela fare, una “parolaccia” incomincia a spegnere, una ad una, tutte le luci che potrebbero permetterci di individuare, nel buio della nostra incertezza, qualche possibilità di risalire la corrente: si tratta dell’espressione: “Ormai…”.

Questo ‘ormai’ è una pietra tombale che si colloca su tutte le speranze che Dio accende.

“Ormai…”: questo lugubre avvoltoio preferisce soffermarsi dove la volontà dell’uomo è impegnata a tessere pazientemente il fondale della sana convivenza e dove i valori più nobili trovano la giusta programmazione.

“Ormai…”: diventa espressione di sconfitta, dichiarazione di fallimento, rinunzia definitiva a trasmettere l’ultimo S.O.S.

“Ormai…”: crollano le speranze, prendono facilmente corpo e invadono il campo tutti gli stereotipi di una società consapevole di andare alla deriva ma, al tempo stesso, incapace di ogni sussulto di risurrezione.

“Ormai…”: siamo nel 2022, la scienza dice di potere tutto, risulta dominatrice incontrastata, catalizza, ammalia, costruisce i nostri sogni secondo un progetto firmato dai più potenti capitani d’industria. La tecnica riesce a colorare ogni vuoto spirituale, ci arrendiamo vinti dal torpore del benessere materiale.

Infatti, se diamo una sbirciatina nel mondo economico, ci accorgiamo subito che questa “parolaccia” non trova spazio vitale, non trova possibilità di ascolto. La legge del massimo profitto non giustifica momenti di stanca. Tutti gli ingranaggi vanno oleati con inappuntabile tempismo, ogni ostacolo deve essere rimosso con qualsiasi mezzo, più o meno lecito. Ogni espressione dell’umana debolezza non è consentita: avere sempre di più, sempre di più. Il massimo della concentrazione per il raggiungimento della ricchezza materiale da una parte e nessuna mobilitazione per rimediare all’evidente sfascio morale: “Ormai…”.

“Di pietre tombali di questo genere ce n’è una fabbrica in ogni paese, ne fanno di tutti i tipi e te le offrono pure gratis gli amici, i genitori, spesso anche i tuoi educatori o i preti”, diceva Monsignor Sigalini che più volte ha allertato i giovani per renderli vigili, sospettosi, furbi, attivi costruttori consapevoli del proprio futuro.

“Ormai…”: è ora di svegliarsi, è ora di mettere tutto al posto giusto, è ora di dare valore ai valori. Coraggio! Trasformiamo questa espressione e rendiamola punto di partenza per realizzare un’inversione di tendenza, per iniziare una ripresa, per indicare il decollo di una consegna che interpella i giovani ma anche i meno giovani, che interessa coloro che si affacciano alla vita ma anche chi ha la responsabilità di guidare, di rappresentare punti di riferimento.

Tutte le varie fasi del rinvio trovino dappertutto divieti d’accesso. E’ il momento di scegliere gli strumenti adatti per incastonare la nostra personale tessera nel mosaico di una società migliore, dove finalmente i bisogni materiali e quelli spirituali trovino il giusto equilibrio.

 

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