Donne: è giusta la ricerca di una pari opportunità, ma sono discutibili i metodi per raggiungerla

di Nicola Sajeva

IPNOTIZZATA DA UNA MARTELLANTE PROPAGANDA, INCONSAPEVOLE E DISARMATA, LA DONNA SEGUE OGGI TUTTE LE INDICAZIONI DI UNA MODA CHE LA RENDE STRUMENTO DI TENTAZIONE

Cosa favorisce la triste escalation della violenza sulle donne che fa registrare livelli sempre più patologici? Su quali percorsi possiamo individuare le possibili terapie? Commentare, fare confronti, rimpiangere, giudicare, condannare serve veramente a qualcosa?

Concedetemi di confessarvi che quanto mi appresto ad esporre mi riporta inevitabilmente ai miei anni di insegnamento quando, consapevole della responsabilità ricoperta dal mio ruolo, cercavo di portare le mie alunne a prendere coscienza delle cose importanti dell’esistenza, ad individuare il loro ruolo e a capirne l’enorme importanza: tendere sempre verso l’alto, vivere sempre nella luce, assumere atteggiamenti critici per non subire passivamente le svolte di un modernismo teso a distruggere la bellezza della semplicità, della trasparenza interiore, dello stupore, dell’attesa.

Erano queste le coordinate sulle quali cercavo di impostare la loro crescita spirituale. Tutto ciò mirato a controbilanciare la moderna voglia di bruciare le tappe, di svendere, di vivere alla giornata, di non dialogare più con la fantasia. Ora, con estrema delicatezza, desidero pormi accanto alle tante ragazze che vittime di un certo consumismo cadono nelle tante trappole predisposte a distruggere quei contrafforti che fino a ieri garantivano la difesa di alcuni valori fondanti della nostra civiltà.

Mentre è giusta la ricerca di una pari opportunità, risultano discutibili i metodi per raggiungerla: se questi portano a non tenere conto di alcune preziose peculiarità, navighiamo verso un mortificante e deludente, appiattimento.

Femminilità, dolcezza, soavità, perseveranza, accoglienza, precisione, ordine, compostezza e tutte le altre perle che vanno a formare il patrimonio genetico del genio femminile, non possono raggiungere un anonimo dimenticatoio, ma devono continuare a costituire il contributo insostituibile offerto per permettere alla civiltà di salire ancora un altro gradino.

Tentare nuoce: cos’è la tentazione? Quali meccanismi negativi innesca per essere annoverata tra le armi moralmente non consentite? Amore e tentazione possono dialogare positivamente? Mentre l’amore è l’incontro di due cuori riscaldati, illuminati, alimentati da una serena simpatia, la tentazione invece gioca al massacro, disorienta i moti del cuore, inibisce le capacità intellettive, sollecita solo la sfera istintuale, congela e isola ogni possibile evoluzione sentimentale, romantica spirituale.

La donna, forse ieri più di oggi, era la protagonista principale: riusciva a pilotare tutte le tenere fasi dell’innamoramento e all’uomo, il più ottimista, poteva rimanere solo un’ombra di illusione di avere svolto un certo determinante ruolo. Oggi la donna da protagonista diventa vittima: la tentazione che ha messo in campo, le ritorna rivestita dalle forme più abbiette di violenza; questa non è un’ipotesi ma la lettura di una realtà che trova in tutti i mezzi di comunicazione la sua cassa di risonanza.

Se potessimo far girare al contrario l’orologio della storia, in una delle tante case del nostro paese, vedremmo una donna orgogliosa del proprio ruolo, responsabile, dominatrice in grado di mediare, di ricostruire, di ricucire tutte le situazioni di disagio che l’imbecillità dell’uomo spesso riesce a mettere in cantiere.

Oggi, senza generalizzare, sembra che la donna non sia più disposta ad entrare in questo ruolo; ipnotizzata da una martellante propaganda, segue, inconsapevole e disarmata, tutte le indicazioni di una moda che la rende strumento di tentazione. Il buongusto e la decenza soccombono senza opporre alcuna resistenza e lasciano il campo alla volgarità.

Allora, se tentare nuoce, dobbiamo volgere il timone verso altre forme di approccio, dobbiamo tutti, uomini e donne, recuperare quella capacità di amare che rappresenta il dono più grande della divina creazione. Mettendo alla porta le tentazioni ritorneremo a gustare l’intensità dei sentimenti, ritorneremo a sognare ad occhi aperti, ritorneremo a trovare la forza per sconfiggere ogni tramonto.

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