Benedizioni omosex: si unisce al coro dei sì mons. Bordeyne

di Angelica La Rosa

IL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO ISTITUTO TEOLOGICO GIOVANNI PAOLO II È FAVOREVOLE ALLA BENEDIZIONE DELLE COPPIE OMOSESSUALI

In un’intervista con Clémence Houdaille per La Croix, monsignor Philippe Bordeyne, presidente del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, si è unito al coro di voci all’interno della Chiesa cattolica favorevoli alla benedizione delle coppie omosessuali.

Il sacerdote e teologo francese che invita “ad osare di essere pastoralmente creativi”, di fronte al rifiuto della Congregazione per la Dottrina della Fede di amministrare benedizioni alle coppie dello stesso sesso, ha replicato che “dietro la richiesta di benedizione c’è spesso una sete di inclusione”.

Monsignor Bordeyne giustifica perché è a favore delle coppie omosessuali ricordando che una benedizione “non ha mai lo scopo di convalidare uno stile di vita. Il fatto che gli omosessuali chiedano alla Chiesa di benedirli ci invita ad ascoltarli, ad entrare nella complessità della loro storia e della loro situazione. Gesù ha mangiato con i peccatori, ha parlato con una samaritana, si è lasciato toccare dal pianto di un cieco… La sua libertà ha risvegliato in queste persone il desiderio di Dio”.

La parte più inquietante delle risposte del teologo si ritrova alla fine dell’intervista. “Siamo sinceri: non tutti quelli che non possono sposarsi hanno la capacità di vivere da soli. Non hanno diritto al sostegno della Chiesa nel loro cammino di fede e di conversione? (…) la benedizione è un segno tangibile della vicinanza di Dio attraverso la disponibilità di un ministro della Chiesa, laico, diacono, sacerdote o vescovo”. Con buona pace della Sacra Scrittura che, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, condanna fermamente le unioni tra persone dello stesso sesso.

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