Ex Pfizer denuncia tirannia totalitaria nelle mani di pochi grandi ricchi occidentali

di Emanuela Maccarrone

ANCHE L’EX VICEPRESIDENTE DELLA DIVISIONE RICERCA SULLE ALLERGIE E SULLE VIE RESPIRATORIE DELLA SOCIETÀ FARMACEUTICA PFIZER MICHAEL YEADON DENUNCIA IL TENTATIVO DI TIRANNIA TOTALITARIA SULLA PANDEMIA ANCORA IN ATTO

Il dottor Michael Yeadon, co-fondatore del “Doctors for COVID-19 Ethics” (Medici per l’etica Covid), insieme ad altri medici e scienziati provenienti da tutto il mondo, è attivo da anni per la tutela della trasparenza sulle questioni sanitarie globali, compresa anche la recente pandemia da Covid-19. Farmacologo, definito dai media mainstreamfigura chiave nel movimento antivax“, Yeadon è stato capo scienziato e vicepresidente della divisione di ricerca sulle allergie e sulle vie respiratorie della società farmaceutica Pfizer, fino a quando, nel 2011, la  Pfizer ha chiuso la sua struttura di ricerca nel Kent e Yeadon ha lasciato la multinazionale e con tre colleghi ha fondato la società di biotecnologie Ziarco (poi venduta a Novartis per 325 milioni di dollari nel 2017).

Yeadon, che per la Pfizer ha supervisionato lo sviluppo di farmaci per l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, recentemente, durante un intervento presso il Consiglio mondiale per la Salute (World Council for Health), ha sostenuto che le élite mondiali avrebbero “gradualmente, per un lungo periodo di tempo, probabilmente attraverso il World Economic Forum, e pochi altri acronimi di tre e quattro lettere, inserito persone di supporto nelle grandi corporazioni, nei governi, nel mondo accademico e nei media” per fare i loro interessi.

L’unico modo per fermare questa tirannia, ad opera di un élite mondiale, è attraverso la resistenza dei cittadini, anche nel caso in cui determinati strumenti quali gli Id digitali e i vaccini genetici, siano legittimati per consentire l’accesso all’approvvigionamento dei beni primari“.

Il farmacologo, insieme agli altri Doctors for COVID-19 Ethics, ha chiesto “in assenza di dati cruciali sulla sicurezza“, il ritiro immediato “di tutti i vaccini Covid-19 basati su geni sperimentali”, opponendosi “ai passaporti per i vaccini, che minacciano la salute pubblica e violano la Convenzione di Norimberga e altre protezioni“.

Questi medici hanno avvertito che “i pass sanitari esercitano una pressione coercitiva sui cittadini affinché si sottopongano a pericolose sperimentazioni mediche, in cambio di quelle libertà che una volta erano diritti umani”.

Yeadon ha affermato recentemente che la pandemia di Covid-19 nel Regno Unito era “effettivamente finita” nell’ottobre 2020, e che non ci sarebbe stata una “seconda ondata” di infezioni, e che le persone sane non possono diffondere il virus Sars-CoV-2.

Lo stesso Yeadon ha scoraggiato le restrizioni legate al Covid-19 e l’uso delle mascherine, ritenute non efficaci. Yeadon ha affermato anche che i vaccini Covid-19 non sarebbero sicuri e potrebbero causare infertilità nelle donne.

In un’intervista con lo stratega politico americano Steve Bannon, Yeadon ha affermato che i bambini potrebbero avere una probabilità “50 volte maggiore di essere uccisi dai vaccini Covid che dal virus stesso“, citando dei dati riportati dal Vaccine Adverse Database del sistema di segnalazione degli eventi (VAERS), i Centri statunitensi per il controllo delle malattie.

Yeadon ha recentemente fondato il movimento Liberal Spring nel Regno Unito, con l’obiettivo di trasformare i liberaldemocratici in un movimento per “credenze Covid-scettiche”, secondo The Times. Il farmacologo ha contribuito al finanziamento di Liberty Places, un gruppo che promette di costruire una comunità nell’arcipelago africano di Zanzibar affinché gli europei possano sfuggire ai blocchi del Covid-19 e ai mandati sui vaccini.

Sempre più professionisti, appartenenti ai vari ambiti, stanno sollevando questioni legate a nuove forme di totalitarismi in Occidente. Per esempio, recentemente, la Premier della provincia canadese dell’Alberta, Danielle Smith, ha denunciato l’ingiusta discriminazione contro i cittadini non vaccinati e lo strapotere che il già citato World Economic Forum esercita su molte nazioni occidentali.

Sono arrivati dei moniti anche da monsignor Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti che, da due anni a questa parte, sta denunciando una gestione pandemica sbagliata che è diventata un’opportunità per imporre il cosiddetto “Nuovo Ordine mondiale”.

In un suo recente messaggio, l’arcivescovo ha commentato le ultime dichiarazioni di Klaus Schwab, economista e fondatore del WEF, espresse in occasione del G20 dei capi di Stato e di Governo delle 20 Nazioni più industrializzate nel mondo.

Durante l’intervento al G20, il c.d. filantropo tedesco ha parlato di una ‘quarta rivoluzione industriale’ attraverso la quale “i vincitori si prenderanno tutto“, parole che, secondo il prelato, implicano una minaccia sottesa: “chi non si adeguerà a questa ‘quarta rivoluzione industriale’ si ritroverà sfrattato e perderà tutto, compresa la libertà“.

Mons. Viganò ha lamentato l’influsso che il WEF vanta su molti Stati: “il presidente di una potentissima organizzazione privata, dotata di enormi mezzi economici, esercita un indebito potere sui Governi del mondo, ottenendo l’obbedienza di leader politici che non hanno alcun mandato popolare per assoggettare le loro nazioni alle manie di potere dell’élite: questo è di gravità senza precedenti“.

Monsignor Viganò ha sollecitato una tempestiva resistenza dei popoli, con l’aiuto degli organi di Stato ancora sani, chiedendo però di muoversi avendo lo sguardo orientato a Dio, poiché solo così sarà possibile tutelare le libertà, donata ogni giorno dal Padre Celeste a tutti gli uomini.

 

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