Nigeria, libertà di religione e persecuzione dei cristiani sono sempre più ignorate

di Emanuela Maccarrone

IL VESCOVO C. WILFRED ANAGBE DI MAKURDI: “È IMPOSSIBILE MANTENERE IL PROPRIO EQUILIBRIO DOPO AVER ASSISTITO AL MASSACRO DI PERSONE INNOCENTI E INDIFESE

Nei giorni scorsi la Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale ha lamentato la mancata volontà da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, di non includere la Nigeria e l’India quali ‘Paesi di particolare interesse’ (CPC), ai sensi dell’International Religious Freedom, preferendo ignorare le violazioni alla libertà religiosa perpetrate in entrambi i Paesi.

Non c’è alcuna giustificazione per la scelta del Dipartimento di Stato di non riconoscere la Nigeria o l’India come gravi violatori della libertà religiosa, in quanto entrambe soddisfano chiaramente gli standard legali per la designazione come CPC. La Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale è estremamente deluso dal fatto che il Segretario di Stato non abbia attuato le nostre raccomandazioni e riconosca la gravità delle violazioni della libertà religiosa che sia la Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale che il Dipartimento di Stato hanno documentato in quei Paesi“. La Commissione ha evidenziato che i rapporti del Dipartimento di Stato “includono numerosi esempi di violazioni della libertà religiosa particolarmente gravi in Nigeria e in India“.

A denunciare la gravità delle persecuzioni in Nigeria è stato anche il vescovo Chikpa Wilfred Anagbe di Makurdi che, durante un viaggio in Europa organizzato dalla Fondazione di Diritto Pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), è riuscito a comunicare al Parlamento europeo la grave persecuzione contro i cristiani in Benue, uno Stato della Nigeria.

Il prelato ha detto agli eurodeputati che Benue è presa di mira “perché la maggior parte della sua popolazione ha fermamente dichiarato la propria volontà di non cedere la propria fede, identità e valori culturali giudaico-cristiani“. Come ha evidenziato il vescovo Anagbe, i dati del Governo di Benue hanno registrato nel giugno 2022 oltre 200 attacchi, con quasi 2 milioni di persone sfollate e che vivono nei campi in tutto lo Stato.

Lo sgomento per le violenze che stanno affliggendo la Nigeria è talmente tale che il prelato ha affermato: “anche se il mondo esterno conosce l’entità delle continue uccisioni e sfollamenti delle comunità cristiane in Nigeria, esiste quella che io chiamo una cospirazione del silenzio. Tuttavia, ciò che sta accadendo ora va oltre la cospirazione, è piuttosto sostenere apertamente, aiutare e favorire gli autori di questi atti poiché nessun colpevole viene mai arrestato”.

Tra i problemi che stanno colpendo le popolazioni cristiane della Nigeria è stata indicata dal vescovo la completa perdita della dignità umana, a causa della quale uomini, donne e bambini sono costretti a ricorrere a mezzi di sopravvivenza non sicuri, anche a causa dell’incertezza alimentare. Ma il vescovo ha anche evidenziato una serie di altri attacchi mortali che si sono verificati nel Paese negli ultimi mesi, tra cui il rapimento di diversi sacerdoti, una giovane ragazza lapidata a morte e poi data alle fiamme per presunta blasfemia o gli assalto delle chiese che hanno causato diversi morti. “E’ impossibile mantenere il proprio equilibrio dopo aver assistito al massacro di persone innocenti e indifese di fronte a dure condizioni economiche, nonostante il nostro ruolo di ministri di Dio”, ha dichiarato il vescovo.

 

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