Ammantato di sapere scientifico (indimostrato e indimostrabile), l’ateismo è entrato nelle scuole

di Padre Giuseppe Tagliareni*

DOV’È DIO NELLA SOCIETÀ?

“Dio non c’è, dice lo stolto” (Sal 14,1); “dov’è il tuo Dio?”, chiede lo scettico; “Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla” (Sal 10,32), afferma il negatore. Di contro: Io sono!(Es 3,14), dice il Signore. “Come è vero che io vivo, dice il Signore,  ogni ginocchio si piegherà davanti a me  e ogni lingua renderà gloria a Dio” (Rom 14,12). “Egli è!”, dice Mosè, uno che più volte lo vide e gli parlò faccia a faccia sul Sinai, la santa montagna dove ricevette la Legge, le Dieci parole dell’Alleanza (cfr. Es 34,28), e tanti altri comandi, rivelazioni e istruzioni. Ma oggi quella Legge è calpestata, quei Comandi contraddetti, quelle rivelazioni ignorate e molti pensa-no che Dio non c’è, o se c’è, è per i fatti Suoi, ben lontano da noi.

La condizione spirituale del popolo di Dio e della stessa umanità si è rabbuiata di molto: tenebre sul senso della vita, tenebre sul matrimonio, tenebre sul valore delle sofferenze, tenebre sul senso della morte, tenebre sull’aldilà. “Nebbia fitta avvolge le nazioni”     (Is 60,2). E al buio si associa la paura, l’ansia, il facile disorienta-mento, gli agguati dei nemici sempre pronti ad assaltare, a decimare, a sterminare quel popolo che il Battesimo aveva fatto “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa” (1 Pt 2,9). Sì, se Dio è luce, dove luce non c’è si deve concludere che lì non c’è Dio. Ma allora, quanto triste e amara è la condizione dell’uomo! Chi potrà salvarlo dall’abisso in cui sta per precipitare?

La negazione di Dio oggi è teorica e pratica. Molti dicono che prima tutto si attribuiva a Dio per ignoranza o per superstizione, ma oggi la scienza tutto spiega e non c’è bisogno della religione. Dopo Darwin tutti ripetono il mantra evoluzionistico che fa a meno del Creatore: tutto è materia in evoluzione, per caso e per selezione naturale, nel lunghissimo tempo che ci ha preceduto e si perde nei calcoli umani; l’essere umano è figlio delle bestie, con qualche dettaglio in più: siamo cugini delle scimmie, animali a cui vanno riconosciuti tutti i diritti come e più di noi.

Così, ammantato di sapere scientifico indimostrato e indimostrabile, l’ateismo è entrato nelle scuole. La Bibbia è messa da parte; la fede è ridicolizzata; la religione appare sempre più inadeguata. D’altra parte, la società intera in Occidente e ora anche in Oriente è impostata su moduli atei e conflittuali:

a) il Capitalismo mira alla ricchezza (suo dio è il denaro), al profitto e al consumo sulla base della concorrenza spietata nei mercati di tutto il mondo;

b) il Marxismo mira al rovesciamento della prassi, alla lotta di classe, all’abolizione della proprietà privata, al capitalismo di stato. In entrambi i sistemi, non cè posto per Dio, per una Provvidenza, per una legge d’amore. L’uomo non ha sbocco soprannaturale: l’orizzonte è chiuso; egli deve solo produrre e consumare.

A Fatima, nel 1917, la Madonna aveva rivelato ai tre pastorelli, che la Russia avrebbe diffuso nel mondo i suoi errori, il primo dei quali è l’ateismo, la negazione di Dio; poi la persecuzione religiosa; poi la distruzione della famiglia; poi la lotta di classe e la rivoluzione. Innumerevoli sono le schiere dei martiri in Russia, in Ucraina, in tutto l’est-europeo e poi in Cina, Indocina, Cuba, America Latina, Africa: centinaia di milioni di persone. La negazione di Dio e della Sua Legge comporta la schiavitù, la violenza senza quartiere, una sorte infelice e la morte disgraziata di tanta umanità. Tolto Dio, diceva Dostoevskij, tutto diventa lecito, anche togliere la vita a sé o ad altri. Invano si cercano fonti valide per una nuova morale senza Dio. Anche l’arte e la cultura sono oggi nella più piena decadenza, nell’esaltazione dell’assurdo e del caos.

Le sofferenze e le tragedie di uomini, di popoli e di nazioni si moltiplicano: fallimenti, mali incurabili, pulizie etniche, genocidi, pestilenze, inquinamento ambientale. Nella storia recente il male è aumentato a dismisura e tutti dicono: “Dio non c’è! Se ci fosse, non dovrebbe forse eliminare il male? A che serve un Dio che tollera il male?”.

Questo grido disperato diventa bestemmia sulla bocca a quegli uomini che danno a Dio la responsabilità d’immense tragedie come lolocausto. “Dov’era Dio quando milioni di persone incolpevoli di essere ebrei venivano eliminate?”. A nessuno viene in mente che anche qui si prolunga l’immolazione di Cristo e il dramma del rifiuto della redenzione.

A tali domande urge dare risposte, anche se queste non possono mai bastare per far tornare alla fede gli increduli. Molti ormai rinunziano a pensare e a farsi domande; vivono come se Dio non ci fosse e non se ne fanno un problema. Così non si hanno vincoli di Comandamenti, di leggi morali, di culti e sacrifici da fare ad una Entità soprannaturale e misteriosa. Ognuno è perciò libero, padrone di fare quello che vuole, anche di scegliere come e quando morire. Siamo arrivati così alla civiltà della morte: la vita è da buttare via come un oggetto vecchio e inutile o come una confezione vuotata del suo contenuto, una cosa che non serve più né si può riciclare. Sì, proprio come le bestie da cui veniamo, con l’aggravante della coscienza di sé, che ben si toglie con gli opportuni farmaci togli-vita. Sì, senza Dio l’uomo perde anche l’umanità, perde la vita, perde tutto.

Ma per fortuna o meglio per grazia Dio c’è e si fa vivo col Suo potere unico di salvezza dell’uomo infelice e peccatore. Egli vuole salvare tutti e preparare il mondo all’avvento del Suo Regno. Per causa dei troppi scandali e peccati stiamo avendo il regno della Bestia (cfr. Ap 13,7) e l’imperversare di tutti i demoni sulla terra. Il male oggi predomina e si diffonde a dismisura come in un corpo in gangrena, per l’eccessiva complicità degli uomini malvagi, che hanno scelto come loro dio il denaro, il successo, la volontà di potenza, il vizio, il piacere, l’odio che uccide. “La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono” (Sap 2,24). Chi si mette col Maledetto (cfr. Gen 3,15), prende parte alla sua maledizione, che porta male sulla terra e nell’aldilà, dove ogni vita è diretta.

“Siete nel secolo di Satana” ha detto la Madonna ai sei  veggenti di Medjugorje nel 1982. Egli ha chiesto il potere di tentare anche la Chiesa per distruggerla. Già prima, anche papa Leone XIII lo aveva detto; Dio ha risposto: “Ti dò cento anni, ma non la distruggerai”. Questa concessione di Dio entra nei Suoi arcani disegni di salvezza. Anche Satana, servo iniquo per eccellenza, deve servire Dio e il suo servizio, suo malgrado, supera quello di tutte le creature a lui inferiori. Egli sta preparando una immane catastrofe per portare tutti gli uomini alla perdizione. Ma Dio interverrà a Suo modo, rovesciando le cose, come ai tempi di Ester e di Giuditta. Stavolta la “donna” sarà Maria di Nazareth, la Madre di Gesù e della Chiesa. A San Michele arcangelo sarà affidata la grande catena e Satana sarà di nuovo rinchiuso nel suo regno di tenebre.

Nel frattempo i fedeli che credono in Dio e osservano i Suoi Comandamenti sono discriminati e i seguaci di Gesù sono perseguitati. Dio Padre ai Suoi figli dà la grazia di somigliare a Gesù nella testimonianza della verità e della carità, fino al martirio, alla croce prima e alla gloria della risurrezione poi. “Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria. Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele” (Sal 89,16-19). Chi cammina alla luce del Signore non inciampa e sa dove và. Iddio va loro incontro per introdurli nel Suo Regno, secondo la loro fiduciosa speranza.

Amate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate del Signore, cercatelo con cuore semplice. Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui. I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio; l’onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti” (Sap 1,1-3).

Il male esiste sulla terra, ma esiste anche il bene ed è tanto! Esiste il tiranno e il tentatore che tutto vuol mettere sotto i suoi piedi, ma esiste anche chi è libero di spirito e per la verità dona la vita. Esiste la tentazione, ma questo dimostra che l’uomo è libero di peccare o meno. Ogni peccato è male e richiede riparazione, che solo con Dio si può attuare. E per questo è venuto il Figlio: per espiare il peccato e togliere la divina condanna. I Giudei l’hanno crocifisso, imprecando su di lui e sul suo Sangue, invece di amarlo, di accoglierlo e di benedirlo. Anche oggi avviene lo stesso: chi rifiuta Cristo si allontana da Dio e Dio non lo riconosce. Allora egli piomba nel buio esistenziale e perde persino il ricordo di Dio. La Vergine Maria gioca l’ultima arma: l’appello materno a guardare quel Cuore trafitto dalla lancia del soldato da cui scorre l’acqua della divina consolazione e il sangue della redenzione. “Guarderanno a Colui che hanno trafitto” è detto e ne scaturirà uno “spirito di grazia e di consolazione” (cfr. Zac 12,10). Sono questi i tempi di guardare all’immenso amore di Cristo e di rifondare quella dolce speranza che non sarà delusa.

 

 

 

 

* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022),
è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione

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