Il Maligno (o dragone infernale) nelle fonti bibliche

di Padre Giuseppe Tagliareni*

NELLA LOTTA TRA L’UMANITÀ E SATANA VI È UN RUOLO SPECIALE DELLA VERGINE MARIA

“Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai» (Mt 4,8). 

Gesù davanti a Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo” (Gv 18,37).

Tutto il mondo è posto sotto il Maligno(1 Giov 5,19), “il Principe di questo mondo” (Gv  12,31).

“I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce” (Lc 16,8).

“Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!” (1 Gv 2,15-17).

“Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dellarmatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò larmatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura  ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere” (Ef 6,10-20).

Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v’è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,12).

“In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda:  Abbiamo una città forte; egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo. Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna; perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto; la città eccelsa l’ha rovesciata, rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo. I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri” (Is 26,1-6).

Guai alla città ribelle e contaminata, alla città prepotente! Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio. I suoi capi in mezzo ad essa sono leoni ruggenti, i suoi giudici sono lupi della sera, che non hanno rosicchiato dal mattino. I suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano le cose sacre, violano la legge. In mezzo ad essa il Signore è giusto, non commette iniquità; ogni mattino da’ il suo giudizio, come la luce che non viene mai meno. Ho sterminato le nazioni, le loro torri d’angolo sono state distrutte; ho reso deserte le loro strade sì che non c’è alcun passante; sono state depredate le loro città e nessuno più le abita. Io pensavo: «Almeno ora mi temerà! Accoglierà la correzione. Non si cancelleranno dai suoi occhi tutte le punizioni che le ho inflitte». Ma invece si sono affrettati a pervertire di nuovo ogni loro azione. Perciò aspettatemi – parola del Signore – quando mi leverò per accusare, perché ho decretato di adunare le genti, di convocare i regni, per riversare su di essi la mia collera, tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra. Allora io darò ai popoli un labbro puro perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia fino all’estremo settentrione, i miei supplicanti mi porteranno offerte.

In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto dIsraele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa». Ho allontanato da te il male, perché tu non abbia a subirne la vergogna. Ecco, in quel tempo io sterminerò tutti i tuoi oppressori. Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi, li porrò in lode e fama dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna. In quel tempo io vi guiderò, in quel tempo vi radunerò e vi darò fama e lode fra tutti i popoli della terra, quando, davanti ai vostri occhi, ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore” (Sof 3,1-20).

“Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore ad ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: Pace della giustizia e gloria della pietà. Sorgi, o Gerusalemme, e sta in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti da occidente ad oriente, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo come sopra un trono regale. Poiché Dio ha stabilito di spianare ogni alta montagna e le rupi secolari, di colmare le valli e spianare la terra perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.

Anche le selve e ogni albero odoroso faranno ombra ad Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui”  (Bar 5,1-9).

“Un secondo angelo lo seguì gridando: «È caduta, è caduta Babilonia la grande» (Ap 14,8)

Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». L’angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra». E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (Ap 17,1-6).

Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro  ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Ap 21,2-4).

Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino… Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio.

La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è lAgnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza. Le sue porte non si chiuderanno mai duran-te il giorno, poiché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. Mi mostrò poi un fiume dacqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’ Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che da’ dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell’Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.

Gerusalemme del cielo, città di Dio: regna l’amore, la giustizia, la pietà e la pace.

Babilonia la grande, città del caos: regna la menzogna, la violenza e la corruzione.

A capo delle due città vi sono rispettivamente Gesù e Satana. Essi si oppongono e cercano di far entrare tutti gli uomini o nell’uno o nell’altro regno, finche c’è il tempo. Nel Regno di Dio vige la legge dell’amore; entra chi sa amare Dio e il prossimo. Nel regno di Satana vige l’egoismo, l’interesse, la menzogna e la violenza; vi si entra con il peccato, con il vizio, col denaro, con l’alienante ricerca del piacere, del potere e dell’avere. Qui non si adora Dio ma l’io. Ognuno adora se stesso e odia cordialmente tutti gli altri. Qui non regna né la luce né l’amore, ma la corruzione e il caos.

Questa città maledetta e ribelle è destinata alla distruzione, anche se si estende su tutta la terra. Purtroppo tutti i popoli vivono con la perversa legge di questa città. Solo un piccolo resto è fedele a Dio e perciò subisce attacchi e persecuzioni dal Maligno, che è il Principe del mondo. Anche dentro la Chiesa egli pone il campo, sia mediante i suoi numerosi servi segreti come la massoneria ecclesiastica, sia mediante le eresie e gli errori, sia mediante il dubbio sistema-tico, sia mediante il razionalismo nell’interpretazione della Bibbia, sia con la contestazione del Magistero, sia con la corruzione del clero, del matrimonio, dei giovani, sia con la saturazione della liturgia e della domenica, sia con l’allontanamento delle masse dalla Chiesa e dal Vangelo.

Nella lotta tra l’umanità e Satana vi è un ruolo speciale della Vergine Maria, Madre del Verbo incarnato. Per mezzo di lei, i redenti calpesteranno la testa al serpente infernale, secondo l’antica promessa (cfr. Gen 3,15). Le recenti numerose apparizioni mariane ci fanno capire che siamo arrivati allo scontro diretto tra Satana e Maria, per il dominio del mondo. Ormai sembra che tutto sia in mano al Maligno e che la fede sia prossima a scomparire dalla faccia della terra. Siamo alla grande apostasia e perciò prossimi alla seconda venuta di Cristo nella gloria. “Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8).

 

* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022), è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione

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