L’Arcivescovo di Siviglia: “Francesco si dimetterà se non potrà svolgere bene il suo ministero”

L’Arcivescovo di Siviglia: “Francesco si dimetterà se non potrà svolgere bene il suo ministero”

di Angelica La Rosa

MONS. SAIZ MENESES: “LAVORI PRECARI E SALARI BASSI IMPEDISCONO L’ACCESSO ALL’ALLOGGIO E LA CREAZIONE DI UNA FAMIGLIA”

L’Arcivescovo di Siviglia, Mons. José Ángel Saiz Meneses, intervistato dal quotidiano Abc, ha chiesto una trasformazione radicale del modello economico e sociale per invertire la crisi demografica.

Monsignor José Ángel Saiz Meneses, tra le altre questioni, ha affrontato l’ideologia di genere ed ha spiegato la sua posizione sull’ideologia di genere: “È un sistema di pensiero secondo il quale le differenze tra uomini e donne, nonostante le evidenti differenze anatomiche, non corrispondono a una natura fissa, ma sono mere costruzioni culturali e convenzionali, fatte secondo ruoli e stereotipi che ogni società assegna ai sessi. Pertanto, non ci sono sessi, solo ruoli. Nega cioè la differenza e la naturale reciprocità tra uomo e donna, cosa che mi sembra sbagliata. La mia concezione dell’essere umano si basa sull’antropologia cristiana, che affonda le sue radici nel racconto delle origini così come appare nel Libro della Genesi, dove è scritto che maschio e femmina li creò”.

In relazione alle conseguenze della pandemia di Covid l’Arcivescovo di Siviglia ha spiegato che nella nostra società, se viene meno l’anima, lo spirito, la fraternità, “ognuno finisce per cercare il suo interesse. Sta a noi imparare e applicare alcune lezioni dalla pandemia. Gli esseri umani sono in grado di raggiungere la luna, inviare sonde su Marte, clonare esseri viventi e possono sentirsi così potenti da credere di essere in grado di realizzare tutto ciò a cui si prefiggono. Ma all’improvviso compare un piccolo insetto chiamato coronavirus, che ci sconfigge tutti, a cominciare dai potenti di questo mondo. Speriamo di aver imparato ad essere un po’ più umili, realisti e solidali”.

L’ Arcivescovo Saiz Meneses facendo riferimento all’attuale crisi demografica e a cosa si può fare per invertirla, ha spiegato che la nostra crisi demografica è dovuta principalmente all’assenza di natalità. “Lavori precari e salari bassi impediscono loro di accedere a un alloggio e di mettere su famiglia. Inoltre, è molto difficile conciliare la vita lavorativa con il compito di crescere i figli. Il modello economico deve indubbiamente essere cambiato perché, inoltre, con l’avanzamento delle nuove tecnologie, vengono eliminati sempre più posti di lavoro. Urge un cambiamento nella cultura del lavoro, è fondamentale razionalizzare gli orari, ridurre i contratti a tempo determinato, aumentare la produttività, la flessibilità e la tutela della maternità e della paternità. Serve, in fondo, una trasformazione radicale dei modelli economici e sociali, e una proposta di famiglia e di vita al servizio del bene comune”.

Infine, commentando la situazione nella Chiesa oggi, l’arcivescovo di Siviglia ha sostenuto che Benedetto XVI e Francesco “non sono così diversi perché i papi sono tutti d’accordo sulla sostanza della dottrina. Può esserci una differenza di accenti, che è data dalla traiettoria di vita, dal proprio temperamento o dalle situazioni che ciascuno deve affrontare”.

L’Arcivescovo di Siviglia ha detto che l’attuale Pontefice segue le orme del Concilio Vaticano II. “Papa Francesco sta attuando fin dall’inizio le riforme che ritiene necessarie in fedeltà alla dottrina, alla tradizione e alla vita della Chiesa, e tenendo conto anche del necessario adattamento ai nuovi tempi e alle nuove situazioni. Questo è qualcosa che è accaduto in tutta la storia della Chiesa. Ricordiamo, in particolare, le riforme del Concilio Vaticano II e dei successivi sinodi, cercando di dare risposte alle sfide che si presentano in ogni momento della storia”.

Papa Francesco ha difficoltà motorie per un’infiammazione al legamento del ginocchio destro, ma, ha spiegato Mons. José Ángel Saiz Meneses, “è molto lucido, lo abbiamo potuto vedere molto da vicino durante la visita ad limina. Ora, sono convinto che quando vedrà che non può svolgere bene il suo ministero petrino, non ho dubbi che anche lui si dimetterà. Ma mi sembra che in questo momento quelle condizioni non esistano”.

 

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