Le origini misteriose dell’ideologia “Woke”

di John Paul Jones*

QUALCHE RETROSCENA SULLA NASCITA DELLA “WOKE CULTURE”

La “WOKE culture” cos’è? La parola WOKE deriva da quello che si chiamava “Vernacular English”, ovvero l’Inglese parlato da quelli che oggi, qui da noi, vengono chiamati “Afro-Americani” con differente grammatica e pronuncia (e questo a tutt’oggi). Si tratta, in pratica, di stare in “allerta” sui pregiudizi razziali e le discriminazioni.

Il fatto è, però, che il tutto non partì dagli Afro-Americani ma dalla comunità bianca, una élite bianca, per essere precisi. Il tutto ebbe un inizio in un anno a cui nessuno fece caso: il 1964. Un anno che, se venisse studiato come si deve, ha avuto una portata molto, ma molto, più grande del 1989, ovvero quello della Caduta del Muro di Berlino.

Il movimento “WOKE”, che poi darà inizio a quello che nella seconda meta degli anni ’60 del secolo scorso sarà chiamata “counter culture”, nacque in una località di Los Angeles. Il luogo si chiama “Laurel Canyon”, un quartiere di Hollywood Hills. Lì tutti i più grandi cantanti di quella che era diventata la musica più popolare di allora, ovvero la musica rock, per una strana coincidenza si ritrovarono. C’erano Frank Zappa, Jim Morrison, i Buffalo Springfield, James Taylor, Carole King, i futuri Eagles, Joni Mitchell, l’intera squadra che gravitava intorno ai CSN&Y (David Crosby, Stephen Stills, Graham Nash, Neil Young) e molti altri.

Perché a Laurel Canyon? Perché ho scritto “strana”? Perché molte carriere furono costruite proprio lì. A Laurel Canyon abitavano quelli che allora erano considerati i progressisti del partito Democratico, molti dei quali hanno avuto un ruolo molto importante nella nostro governo sia a livello di Stato della California che a livello Federale.

Molti di questi cantanti o musicisti che vi parteciparono trovarono una morte, diciamo così, “un po’ strana”. Alcuni furono trovati morti soffocati da un solo boccone dato ad un panino che impedì loro di respirare. Altri soffocarono nel loro stesso vomito. Il fatto strano è che vomitavano con la testa che guardava verso il soffitto… Ci furono anche attori che perirono in circostanze “strane” nonché diversi omicidi, di cui uno famosissimo che qui in California tenne banco per lungo tempo.

Ecco, è da lì che parte questa “WOKE Culture”, che in nome dei pregiudizi e delle discriminazioni, ha assunto tutta un’altra forma. Furono altri ad impossessarsi della “WOKE culture” per diversi scopi. Scopi che ogni giorno noi tutti vediamo, e viviamo, e non solo qui negli Stati Uniti ma anche da voi in Italia.

Ho scritto che il 1964 fu una data importante. Perché? Con il 1964 gli Stati Uniti d’America voltarono pagina. Gli USA che tutti si immaginano finirono il 22 Novembre dell’anno precedente a Dallas (Texas). Penso tutti sappiate quello che successe quel giorno, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, ucciso nella Dealey Plaza di Dallas venerdì 22 novembre 1963 alle 12:30, ora locale del Texas, mentre viaggiava con la moglie Jacqueline, con il governatore John Connally, ferito gravemente, e la moglie di quest’ultimo Nellie, a bordo della limousine presidenziale.

Fu alcuni mesi dopo, nel 1964, che vennero varate dalle leggi aventi ad oggetto gli obblighi di convivenza tra razze diverse. Il caso fu creato nell’estate del 1964, in una piccola cittadina che si chiamava Philadelphia, una città capoluogo della contea di Neshoba, nello Stato del Mississippi, da non confondere con Philadelphia dello Stato della Pennsylvania che è la sesta città degli Stati Uniti d’America per popolazione (con la sua area metropolitana supera i sei milioni di abitanti…).

Il caso della piccola cittadina Philadelphia tenne la Nazione col fiato sospeso. Ci fu una tragedia che “impose” l’emanazione di nuove leggi. Si disse che tre attivisti dei diritti civili vennero uccisi da uomini legati al Ku Klux Klan. Tra i colpevoli, si disse, vi fu anche lo sceriffo del capoluogo. Questa vicenda, che fece molto scalpore in tutto il paese, venne raccontata, nel 1988, nel celebre film “Mississippi Burning – Le radici dell’odio”.

Ma questa è una storia lunga che andrebbe raccontata con calma. Forse se sapeste in Europa quello che accadde qui in quel fatidico 1964 capireste molto di quello che sta succedendo anche da voi. Quello che accade nel Mississippi e quello che accadde a Laurel Canyon sono collegati sia per tempo che per modalità… Ne riparleremo.

 

corrispondente di inFormazione Cattolica dagli Stati Uniti

 

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