Sanremo ovvero il trionfo del politicamente corretto

di Diego Torre

LE POSSIBILITÀ DI UN’ULTERIORE ESCALATION (E SPARGIMENTO Di SANGUE) TRA RUSSI E UCRAINI CONTINUANO A CRESCERE MA AGLI ITALIANI INTERESSA SANREMO

L’Europa manda i carri Leopard, Biden fa la faccia feroce, Zelensky vuole i missili (ma non li useranno per colpire la Russia; figuriamoci!), la sig.ra Von Der Leyen è pronto a sostenere la causa ucraina fino alla morte (altrui), Mevdev minaccia l’atomica, e la nuova offensiva russa è praticamente iniziata.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, lancia un allarme con i fiocchi: “L’invasione russa dell’Ucraina sta infliggendo indicibili sofferenze al popolo ucraino, con profonde implicazioni globali.

Le prospettive di pace continuano a diminuire. Le possibilità di un’ulteriore escalation e spargimento di sangue continuano a crescere.

Temo che il mondo non stia camminando come un sonnambulo in una guerra più ampia. Temo che lo stia facendo con gli occhi spalancati”. La scelta dei vocaboli è ben fatta. Non un mondo “sonnambulo”, ma “con gli occhi spalancati”, ben consapevole dell’inferno che esso stesso sta preparando.

Ma quello che vale per il mondo non vale per l’Italia, dove col sorriso rassicurante di Amedeus, celebriamo i fasti della73a edizione del festival di Sanremo che sfodera per l’occasione una troupe di tutto rispetto.

Da Chiara Ferragni, modello femminile quale donna “libera” e di successo, a Paola Egonu, pallavolista, apologeta del bisessualismo e combattente antirazzista; da Chiara Francini, attrice, già conduttrice nel 2018 sul canale La EFFE, di Love me gender, e dal 2021 giudice nella prima edizione di Drag Race Italia, a Francesca Fagnani, conduttrice e autrice della trasmissione Belve e compagna di Enrico Mentana.

Sì, poi ci sono anche i cantanti, alcuni dei quali fanno già tanto discutere per il loro messaggi gender fluid. E qui ci fermiamo per non fare pubblicità a simili “personaggi dello spettacolo”. Ma è facile capire come, ancora una volta, Sanremo sarà il trionfo del politicamente corretto. E se dubbi ancora vi fossero, in prima serata il mattatore è Roberto Benigni con un monologo sulla Costituzione, “la più bella che si potesse immaginare”, da guardarsi innanzitutto come strumento antifascista.

Straordinaria alla prima serata la Ferragni, che, presentatasi con un vestito che “simulava” il suo corpo nudo (seno e capezzoli compresi), ha lanciato il solito appello femminista, culminato nella denuncia, relativa alla mostra del corpo femminile : “Se lo nascondi sei una suora, se lo mostri sei una troia”. Forse per questo indossava quello strano vestito; per non essere nessuna delle due. “Non sono nuda. Penso che il corpo di noi donne non deve mai generare odio e vergogna” ha spiegato. Infatti era vestita con un abito che la faceva sembrare nuda. Logico ed edificante!

Come non apprezzare infine la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che per celebrare il 75° anniversario della costituzione italiana, ha pensato bene di ascoltare Benigni e poi andare via risparmiandosi il resto. Non prima di avere fatto un selfie con sua figlia Laura, il co-conduttore Gianni Morandi e la Chiara Ferragni.

Inizia così il 73° festival della canzone (???) italiana, sotto i migliori auspici e colmo delle più laicali benedizioni. Certo Zelensky non ci sarà e questo toglie molto alla gara canora. Non si può avere tutto nella vita, ma non importa! Amedeus gli darà voce leggendo il proclama da lui inviato e Putin si ritirerà dall’Ucraina.

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