Pretendiamo di imporre a Dio ciò che Lui “deve” fare per noi

di Giuliva di Berardino

I FARISEI CHE CHIEDONO UN SEGNO DAL CIELO A GESÙ “PER METTERLO ALLA PROVA”

Nel Vangelo di oggi troviamo i farisei che chiedono un segno dal cielo a Gesù “per metterlo alla prova”. Così Gesù risponde facendo una domanda: “perché questa generazione chiede un segno?”. Si accorge della violenza celata in quella richiesta e cerca di farli riflettere sulle motivazioni che li spingono a pretendere dal Maestro che si riveli come vogliono loro e non come vuole il Padre.

Infatti i farisei erano convinti che il Messia avrebbe dovuto dare un segno. Ma Gesù risponde loro: “a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Quante volte anche noi abbiamo chiesto a Gesù ciò che noi pensavamo fosse giusto e non abbiamo invece accolto tutto il bene che Lui ci stava donando in quel momento? Pensiamoci!

Quando arriviamo a  imporre a Dio ciò che Lui deve fare per noi, in realtà ci stiamo facendo solo del male! Pretendiamo di chiudere Dio nel nostro modo di percepire la realtà, cerchiamo di ridurlo ai nostri schemi, ai nostri interessi, alle nostre esigenze. Ma Gesù è più grande di tutti i nostri ragionamenti, per questo fugge via. “li lasciò”, dice il Vangelo “salì sulla barca e partì per l’altra riva”.

Ecco la sola via di saggezza di fronte a chi non sa neppure spiegare le proprie convinzioni e le impone agli altri: non cedere, come ha fatto Gesù. Non possiamo diventare complici col male, perché chi fa il male non sa scendere in profondità, non sa pensare sulle motivazioni profonde delle sue azioni o delle sue parole. Il male non sa pensare!

Anna Arendt, filosofa ebrea, nel “dibattito su Eichmann a Gerusalemme”, con grande saggezza, scrive: “ il male può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare a radici, e nel momento in cui cerca il male è frustrato perché non trova nulla. Questa è la “banalità del male”. Solo il bene ha profondità e può essere integrale”.

Ecco, allora, oggi, come Gesù, fuggiamo ogni specie di complicità col male e cerchiamo di vivere questo giorno in profondità, cercando le motivazioni delle nostre richieste, mettendoci in discussione rispetto all’altro che mi viene incontro e che, in un modo o nell’altro, mi mostra chi sono davvero. Che il Signore ci doni perciò di saper discernere, tra le nostre azioni, quali sono quelle che nascono dalle pretese superficiali di chi vuole solo vanificarci e renderci insignificanti, e quali sono invece le azioni che mi fanno corrispondere alla vera chiamata di Dio per il bene di tanti. In questo inizio di settimana, fuggiamo l’orgoglio e l’arroganza e accogliamo l’atteggiamento del Figlio, Gesù, la sua libertà interiore. Egli ci ama e non permette che cadiamo nei tranelli del male, Egli desidera per noi un cuore puro e non mescolato, saggio, capace di dialogare con tutti. Chiediamo allo Spirito Santo di formare in noi il cuore del Figlio, un cuore buono, libero e liberante.

Buona giornata con il Vangelo di oggi, Mc 8, 11-13:

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

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