“Ecco perché contrasto Giordano Bruno”: le riflessioni del costituzionalista Daniele Trabucco

di Daniele Trabucco

GIORDANO BRUNO (1548-1600) È ERRONEAMENTE CONSIDERATO IL MODELLO DEL “LIBERO PENSATORE” PERSEGUITATO E MESSO A MORTE DA UNA CHIESA “OTTUSA, VIOLENTA E DOGMATICA”

La figura di Giordano Bruno (1548-1600) é stata ed é tutt’ora utilizzata in chiave anticlericale ed é erroneamente considerata il modello del “libero pensatore” perseguitato e messo a morte da una Chiesa ottusa, violenta e dogmatica. Questo modo di procedere é il trionfo di troppi luoghi comuni e di una lettura semplicistica del complesso pensiero del nolano. Bruno, mago, alchimista, astronomo, filosofo, fu un orgoglioso, ebbro di tracotanza, pronto ad assecondare i potentati dell’epoca (la Francia di Enrico III, I’ Inghilterra, la Germania e Venezia), si credeva sempre dalla parte del giusto e dimostrava ovunque disprezzo per il popolo, da lui detto “plebe”, per il clero, giudicato ignorante e per le donne, da lui avvilite e schernite (si rinvia alle riflessioni dello storico ottocentesco Balan). Ebbe certamente l’intelligenza, l’erudizione, la prodigiosa memoria (seguace di Raimondo Lullo) e la sete per un sapere che non conosceva limiti nemmeno morali, ma non fu mai un uomo di fede nonostante l’abito domenicano rivestito da quando aveva quindici anni e il sacerdozio conseguito con tutti i crismi. Una figura strumentalmente usata dalla massoneria in chiave anti-cattolica che riuscì a far erigere, nel 1889, a Roma, in Campo dei Fiori, la nota statua nonostante la contrarietà del Papa Leone XIII (pontefice dal 1878 al 1903). Da ultimo, se si leggesse con attenzione l’opera straordinaria pubblicata nel 1949 dallo storico laico, il prof. Luigi Firpo, “Il processo di Giordano Bruno”, se ne potrebbe ricavare un quadro molto diverso da quello del “filosofo perseguitato”. Precisa Firpo: “il processo fu condotto secondo il rispetto della più stretta legalità, senza acredine preconcetta, semmai con accenni di tollerante comprensione per l’eccezionale personalità dell’inquisito. Fare del caso del Bruno un punto di partenza per mettere sotto inchiesta l’istituto complesso dell’Inquisizione implicherebbe un capovolgimento del problema talmente arbitrario da pregiudicare ogni ragionevole soluzione”. Ecco, cari nolani dei tempi moderni, il vostro modello…di libertá ammantato di “colori leggendari” (cfr., sul punto, L. FIRPO, op. ult. cit.).

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