Uomini, dimostrate la vostra virilità pregando in pubblico il Santo Rosario

di Wanda Massa

ROSARIO DEGLI UOMINI A MILANO IL PROSSIMO 25 MARZO

Non esitiamo quindi ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza da Noi riposta nel Santo Rosario, per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l’aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale, ripetendo contro di lui le parole del pastore adolescente: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con lo scudo: ma io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti … e tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con la spada, né con la lancia» (1 Re 17, 44.49). Se aumentano i mali e gli assalti dei cattivi, deve parimenti crescere e diventare sempre più vigoroso lo zelo di tutti i buoni; si sforzino costoro di ottenere dalla nostra amorosissima Madre, specialmente per mezzo di questa preghiera, senza dubbio a lei graditissima, che possano ritornare al più presto tempi migliori per la chiesa e per la società“. Così scriveva nel 1951 Pio XII in “Ingruentium malorum”, una delle 287 encicliche esclusivamente dedicate al Santo Rosario nella storia della Chiesa Cattolica.

Il Santo Rosario è la preghiera prediletta dai papi e dai santi, raccomandata dalla Santissima Vergine per impetrare l’aiuto divino nei momenti più bui, che l’umanità ha dovuto affrontare. A chi la ritenesse una devozione per donnette anziane e bigotte, basti ricordare le parole di San Pio da Pietrelcina al confratello, padre Pellegrino: «Tu che consideri il Rosario come una preghiera adatta solo per le vecchiette, prendi questa corona e considerala, proprio per la sua apparente, straordinaria inutilità, come uno “strumentuccio” per spalancare le porte del Cielo».

È infatti l’arma per eccellenza nell’affrontare il combattimento materiale e spirituale, sui campi di battaglia, come nel cuore dell’uomo. È preghiera virile, che richiede costanza, perseveranza e forza interiore, suscita e rinsalda la volontà per dirigerla con rinnovata determinazione verso il Signore Gesù. Risponde all’invito evangelico della preghiera costante e ripetuta. In quanto supplica, come insegna S. Tommaso d’Aquino, è l’orazione per antonomasia perché pone l’uomo in continuo atteggiamento di adorazione verso Dio, con lo stesso cuore di Cristo: forte, mite e umile.

Sulla base di tutte queste considerazioni, invito a partecipare e a diffondere l’iniziativa del Rosario maschile a Milano. Infatti, il prossimo 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, alle 16, davanti alla Chiesa di Sant’Eustorgio, uomini di tutte le età sono invitati a pregare un Rosario pubblico per quattro intenzioni: – la Chiesa Ambrosiana e tutti i suoi consacrati, – una fede vivificata nello Spirito, – un rinnovato coraggio nel vivere il Vangelo di Cristo Gesù, – il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Per approfondire meglio l’iniziativa, ho rivolto qualche domanda al suo promotore, Luigi Degan, giurista esperto di diritto del lavoro e delle nuove tecnologie.

Come nasce l’idea di un Rosario maschile a Milano?

L’idea nasce all’interno di un gruppo di fedeli milanesi che si riunisce per la recita del Rosario, dall’ottobre 2021 ogni venerdì sera alle 20.45, sul sagrato del Duomo di Milano. Parlando con Francesco – l’altro promotore dell’iniziativa – ci siamo detti entusiasti dell’evento “Rosario degli uomini” di cui avevamo letto su alcuni giornali e blog alla fine del 2022. Così, dopo aver riflettuto sulle intenzioni che ci stavano muovendo, abbiamo deciso di provare a organizzarne uno.

Avete preso contatto con analoghe realtà all’Italia e all’estero?

Abbiamo contattato il gruppo di preghiera che ha organizzato il primo Rosario maschile in Italia, a Roma, l’8 ottobre 2022 in concomitanza con l’iniziativa svolta a livello internazionale nella stessa data. Ci hanno raccontato la loro esperienza e sono stati generosi di suggerimenti organizzativi; stiamo pensando anche di trovare un modo per aiutarci a diffondere l’iniziativa in altri luoghi e, quindi, di come occuparci dell’aspetto comunicativo. Loro hanno un sito internet (https://www.rosarioroma.it/) e un gruppo whatsapp in cui riportano le informazioni relative ai rosari pubblici organizzati a Roma, non solo quelli maschili. Noi abbiamo creato un canale telegram https://t.me/rosariodegliuomini cui invitiamo tutti ad iscriversi, dove pubblicheremo informazioni relative ai rosari, non solo quelli milanesi e italiani e alle battaglie spirituali in generale. A livello internazionale abbiamo preso contatti con alcuni gruppi locali che hanno aderito alla Men’s Rosary Crusade, ossia il movimento, cui si riferisce anche il gruppo romano, di uomini che recitano il Rosario in pubblico.

Come si svolgerà la preghiera?

La preghiera inizierà alle 16 e alla guida ci sarà un consacrato. Il testo del Rosario – con l’enunciazione dei misteri gaudiosi, le meditazioni e le intenzioni – sarà pubblicato sul canale telegram e distribuito su carta poco prima dell’inizio della preghiera. I partecipanti pensiamo potranno disporsi in file parallele, con lo sguardo rivolto all’ingresso della Basilica, e suggeriamo di portarsi qualcosa da porre sotto le ginocchia (per chi vorrà recitare tutto o in parte il Rosario in questo modo) in quanto il sagrato della Basilica di Sant’Eustorgio, in alcuni punti, comporta un sacrificio importante per chi ha difficoltà a rimanere inginocchiato a lungo.

La prima intenzione del Rosario riguarda la Chiesa Ambrosiana. Come ha reagito la curia milanese alla vostra lodevole iniziativa?

Come fedeli viviamo con sofferenza il momento di difficoltà che sta attraversando la Chiesa tutta, non fa eccezione la Chiesa Ambrosiana alla quale siamo legati per ovvie ragioni. È questo slancio d’amore verso la “nostra” Chiesa che ci ha spinto a proporre questa preghiera pubblica, replicando un’iniziativa già consolidata in altri paesi e altre comunità. Devo dire che, con mia sorpresa, la curia ha reagito con sospetto o, forse sarebbe meno malizioso affermare, con evangelica prudenza. Innanzitutto, ha criticato l’iniziativa perché riferita agli uomini – “se si unisse una donna al Rosario cosa fate, la cacciate?” Mi è stato chiesto – e poi ha sostenuto che fosse “opportuno il confronto con l’Ufficio diocesano di pastorale liturgica e con il Vicario episcopale della città”.

Se alcune donne volessero partecipare?

Il Rosario degli uomini è principalmente rivolto agli uomini e ai ragazzi che si schiereranno sul sagrato per la recita dello stesso. Lo schieramento serve ad avere un gruppo ordinato ma anche per stimolare l’atteggiamento virile del coraggio di manifestare pubblicamente la fede in Gesù Cristo e la devozione a Maria Santissima. Una donna che desidera unirsi al gruppo con lo stesso spirito e lo stesso atteggiamento è benvenuta, altrimenti potrebbe partecipare accompagnandoci nella preghiera dall’interno della chiesa.

Qual è stato l’esito del confronto con l’Ufficio diocesano di pastorale liturgica e con il Vicario episcopale della città?

Purtroppo non c’è stato alcun confronto, almeno per ora. La comunicazione è del 6 febbraio ma non ho ricevuto alcun riscontro benché sia fiducioso del fatto che l’Ufficio diocesano di pastorale liturgica e il Vicario episcopale della città si esprimeranno favorevolmente a sostegno dell’iniziativa. Certo che le parole contano e riferirsi alla “opportunità” mi fa pensare che la valutazione sia di ordine più politico che pastorale.

Il Rosario maschile a Milano diventerà un appuntamento periodico?

A Dio piacendo. Noi vorremmo organizzarne uno per sabato 13 maggio e uno per sabato 7 ottobre, date importanti per la cristianità, la prima perché si ricorda l’apparizione della Vergine Maria a Fatima, e la seconda perché si celebra la festa della Madonna del Rosario. Poiché l’obiettivo è, da un lato, diffondere la pratica della recita del Rosario in pubblico e, dall’altro lato, quello di far riscoprire e celebrare la virilità di questa preghiera, non possiamo esimerci dall’affrontare questo impegno con coraggio e perseveranza.

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