Mons. Mourad: “Prigioniero dei jihadisti traevo conforto dal Rosario”

di Monsignor Jacques Mourad*

DOPO LA GUERRA IL MIO MARTORIATO PAESE STA VIVENDO UNA NUOVA VIA CRUCIS A CAUSA DEL TERREMOTO

Sono nato ad Aleppo, in Siria, e da appena due mesi sono stato nominato Arcivescovo di Homs, nella regione orientale del mio martoriato Paese che, dopo 10 anni di guerra, sta vivendo in queste settimane una nuova Via Crucis a causa del terremoto.

Per me è un grande onore servire la Chiesa nella mia terra e prego la Vergine Maria di sostenermi con il suo sguardo materno nello svolgimento di questo impegnativo compito.

È lo stesso sostegno che mi ha assicurato otto anni fa, nei mesi trascorsi prigioniero dei jihadisti dell’ISIS, durante i quali traevo conforto nella recita del Rosario e dall’affidarmi a Lei con filiale devozione.

La Quaresima è un momento forte nella pratica penitenziale della Chiesa e, in particolare in questo tempo liturgico, da parte del popolo di Dio è forte l’attenzione per i sacerdoti.

Nelle nostre preghiere ricordiamo non solo quelli a noi vicini, ma anche coloro che in molti luoghi del mondo stanno soffrendo l’ostilità sociale – che spesso diventa discriminazione e persecuzione – o la povertà.

Durante questi giorni santi di Quaresima, particolarmente adatti per la carità, Aiuto alla Chiesa che Soffre donerà loro un aiuto particolare inviando offerte per la celebrazione di Messe secondo le intenzioni dei Benefattori, spesso unica fonte di sostentamento per questi Ministri di Dio.

È un gesto di generosità che si arricchisce di un particolare significato perché offre la possibilità di unire il sostegno ai sacerdoti oppressi alla celebrazione eucaristica che onora Dio e ci assicura la Sua benedizione.

Vi ringrazio di cuore in anticipo per il Vostro dono e con la mia benedizione vi auguro una Quaresima fruttuosa in cammino verso la Pasqua.

 

* Arcivescovo siro-cattolico di Homs (Siria)

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