L’accusa di Zollner: “i minori vittime di violenze non sono stati ascoltati”

di Angelica La Rosa

AL GESUITA TEDESCO HANS ZOLLNER NON È PIACIUTA ANCHE LA GESTIONE DEL “CASO RUPNIK”

Il gesuita tedesco Hans Zollner, esperto nella lotta agli abusi sessuali nella Chiesa, ha recentemente spiegato il suo controverso abbandono della Commissione vaticana per la tutela dei minori affermando che, a suo avviso, le vittime «non sono state sufficientemente ascoltate».

Il sacerdote e psicologo tedesco aveva sorpreso tutti il 29 marzo scorso annunciando la sua uscita dalla commissione creata nel 2014 da papa Francesco per combattere gli abusi, di cui faceva parte fin dalla sua fondazione. Sebbene in un primo momento si volesse presentare la sua decisione come qualcosa di estraneo a qualsiasi polemica, le sue immediate dichiarazioni critiche hanno provocato una risposta da parte del cardinale O’Malley, presidente di tale commissione.

“C’è una continua impressione da parte delle vittime di non essere ascoltate”, ha dichiarato Zollner davanti all’Associazione della Stampa Estera di Roma. “Ho visto con i miei occhi come il Papa ha ascoltato e ascolta, in questo è un esempio assoluto di come dovrebbe essere la Chiesa, non solo i vescovi e i responsabili ma tutti i suoi membri, che a volte non vogliono ascoltare, non solo i superiori, ma anche i semplici fedeli”, ha lamentato.

Non è la prima volta che un membro della Commissione si dimette dal suo incarico, visto che nel 2016 e nel 2017 il britannico Peter Saunders e l’irlandese Marie Collins, entrambi vittime di abusi, lo fecero per protestare contro la mancata collaborazione del Vaticano. Zollner ha spiegato che per lui “non è stato affatto facile” lasciare questa Commissione perché l’ultima cosa che farebbe è danneggiare il Papa, anch’egli gesuita, ma ha sottolineato che la Chiesa non deve “fuggire quando qualcuno viene da lei per essere ascoltato. Molte persone, me compreso, non capiscono perché è così difficile ascoltare. Non si dovrebbe nemmeno rispondere, a volte basta accompagnare le persone nelle loro ferite per aiutarle”.

Zollner, che è anche direttore dell’Istituto di Antropologia dell’Università Gregoriana di Roma, ha denunciato la “mancanza di trasparenza, rispetto di obblighi e responsabilità” in Commissione e ha avvertito che questa operazione può “aprire le porte ad abusi e negligenze”.

“Non intendo essere polemico o arrecare danno alla Commissione, ma migliorarne il lavoro e il funzionamento secondo le preoccupazioni delle vittime e in sintonia con quelle del Santo Padre”, ha affermato. Infine, il sacerdote ha affermato che nella sua decisione di lasciare la Commissione non ha soppesato il caso del gesuita sloveno Marko Ivan Rupnik, accusato di aver abusato delle suore, sebbene sia sempre stato molto critico su come stava procedendo il Vaticano in quel caso.

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