Il pericolo dei bio-laboratori in Italia: le proteste ignorate dal mainstream

di Emanuela Maccarrone

UN EVENTUALE INCIDENTE METTEREBBE A SERIO RISCHIO LA SALUTE UMANA E QUELLA ANIMALE, E CAUSARE DANNI IRREPARABILI ALL’AMBIENTE

Lo scorso primo maggio si è tenuta a Pesaro la manifestazione ‘Stop ai biolaboratori in Italia’. All’insegna dello slogan ‘Il territorio appartiene a noi, abbiamo il diritto di scegliere come usarlo’ migliaia di persone hanno manifestato per far prendere coscienza agli italiani di quanto sta accadendo in Italia, in particolare riguardo la costruzione di bio-laboratori BSL3 o BLS4 in ogni Regione, a cominciare dalle città di Pesaro, Perugia, Siena, Trieste.

Il rischio, a giudizio dei manifestanti, riguarda la creazione di “nuovi costrutti chimerici con alterate capacità di infezione, trasmissione e replicazione in decine di strutture sparse per tutto il territorio è assolutamente rischioso per la salute umana, degli animali e dell’ambiente. Se dovesse accadere un incidente di laboratorio, assisteremmo a una seconda Wuhan e ci precipiteranno in un nuovo incubo pandemico”. Così si legge nella pagina ufficiale ‘Eventi Civici’, sito nato appositamente per questa occasione.

Alla manifestazione era presente anche l’inviata del programma televisivo ‘Fuori dal Coro’, Raffaella Regoli, che ha realizzato un servizio sulla protesta, mostrando l’attivismo e il malcontento dei vari gruppi presenti e provenienti da tutta Italia, contro le decisioni statali che, come è già accaduto con la pandemia, vengono attuate ignorando la sovranità del popolo.

Come ha specificato Regoli, in un video trasmesso dal canale Youtube di RadioRadio, attraverso il pacchetto di interventi previsto nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) gli Istituti Zooprofilattici che già possiedono dei BLS3, potranno ampliare i propri laboratori in tutta Italia. Particolare è la situazione nella città di Siena dove, come ha precisato la giornalista, verrà istituito un Bio-tecno-polo guidato dal dott. Anthony Fauci, consigliere medico del presidente Joe Biden.

Ciò che emerso in questo evento è la consapevolezza da parte dei cittadini dell’impegno deciso al riaffermare la tutela dei diritti costituzionali e della democrazia, messe in discussione dall’emergenza pandemia. Nel sito ‘Eventi Civici’ è stato specificato che “la battaglia (pacifica) per la democrazia e la libertà non terminerà a Pesaro. Sappiamo che dobbiamo combattere continuamente e su più fronti per contrastare i piani dell’élite e per costruire una nuova società libera, democratica e umana”.

Rimanendo in tema di pericoli biologici, dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) si è appresa la notizia riguardo il potenziale rischio biologico in Sudan. Nei giorni scorsi il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Sudan, Nima Saeed Abid, ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra che c’è un “alto rischio di pericolo biologico” dopo che una delle parti in lotta sudanese ha sequestrato un laboratorio. Si tratta del ‘National Public Health Laboratory’ presente nella capitale Khartoum. Il rappresentante ha avvertito che quanto è accaduto è estremamente pericoloso, poiché in quel laboratorio vi sono agenti patogeni del morbillo e del colera, nonché altri materiali dannosi. Il rischio è la diffusione di questi patogeni nel territorio del Sudan.

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