L’evento miracoloso per eccellenza, la Resurrezione di Cristo, visto dalla Madre

di Paola Liberotti

“RESURREXIT – E LA MADRE INCONTRO’ IL FIGLIO” A ROMA

Presso la Parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli (Piazza di Campitelli 9), nella Sala Baldini, si svolgerà domenica prossima 7 maggio alle ore 19, l’evento “Resurrexit – E la Madre incontrò il Figlio”: si tratta di una lettura drammaturgica dell’Evento Miracoloso per eccellenza, la Resurrezione di Cristo, visto dalla Madre. La lettura sarà a cura di Antonio Tarallo con la partecipazione di Chiara Graziano e Maria Pia Iannuzzi, al pianoforte Simone Vallini. L’evento è patrocinato dal Centro Studi OMD e dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis.

Nel testo rivivono i momenti della Passione di Gesù, vissuti dal particolare punto di vista della Vergine Maria Addolorata: uno sguardo che sarà dapprima di sofferenza, di viscerale dolore per la condizione del Figlio; poi, questo stesso sguardo si tramuterà in fiduciosa attesa, in fiducia in Dio, in speranza, durante il grande Silenzio del Sabato Santo.

Infine, dopo i giorni silenziosi della morte e del lutto, si presenta alla Madre il Gesù Risorto: diviene allora importante recare al mondo la Buona Novella, quella della Resurrezione del Figlio. Il buio delle tenebre è stato sconfitto e la Luce dell’Amore trionfa sulla morte. È l’incontro a essere al centro di “Resurrexit”: l’incontro tra il Risorto e la Madre, ma non solo. Il testo vuole anche raccontare l’incontro dell’intera umanità con la Luce della Resurrezione attraverso i cuori delle madri di oggi.

Maria Santissima, quindi, allora come oggi, reca al mondo contemporaneo il messaggio che oltre la morte, al di là di ogni tragedia individuale e collettiva, è sempre possibile avere Speranza. La lettura drammaturgica – accompagnata da musiche eseguite dal vivo – diviene racconto non solo dell’incontro tra Madre e Figlio, ma anche momento di riflessione sulle strade che l’umanità sta percorrendo nel nostro oggi. “Hai tramutato il mio pianto in danza”: le parole del salmista sembrano riecheggiare all’interno del testo per dare vita a uno Stabat Mater che vedrà tramutarsi poi in canto di gioia per il Figlio Risorto. Una gioia infinita che tutti noi, umanità ferita dalla sofferenza e dallo sconforto, abbiamo il dovere sacrosanto di coltivare e rammentare sempre, per non perdere mai la Fede in Colui che è la Via, la Verità e la Vita.

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