È facile fare gli influencer se si è allineati ai poteri forti

È facile fare gli influencer se si è allineati ai poteri forti

di Gian Piero Bonfanti

BYE BYE INFLUENCER DELLA RAI

Non sono di nostro interesse le reali motivazioni o i gossip che hanno spinto Fabio Fazio e Luciana Littizzetto prima e Lucia Annunziata e Massimo Gramellini in un secondo momento a lasciare mamma Rai. Fanno comunque pensare le querelle che si stanno susseguendo durante le trasmissioni televisive serali. C’è anche chi, come Michele Santoro, si toglie parecchi sassolini dalle scarpe svelando retroscena da complottismo puro.

La verità è che queste persone, e non saranno forse le ultime, facevano parte di un ingranaggio ben oliato dedito alla “interpretazione ed alla diffusione di notizie in un unica direzione”.

Non crediamo vi siano stati chissà quali progetti dietro a questa diffusione faziosa di notizie, bensì siamo certi che vi sia stata sempre una profonda convinzione ed una limitata visione del mondo da parte di questi personaggi che, nella totale sicurezza che esistesse la “sola loro verità”, convogliavano messaggi in grado anche di condizionare l’opinione pubblica.

Poi il giochetto si è rotto, e lo abbiamo notato quando Lucia Annunziata ha perso le staffe durante l’intervista al ministro Eugenia Maria Roccella, o quando le taglienti quanto fastidiose sferzate della comica Littizzetto si sono tinte di maggior livore, superando un livello di sopportazione che credevamo non fosse possibile.

Ebbene, probabilmente questi sono i primi segnali del fatto che qualcosa stia cambiando, che le certezze tanto sbandierate da un giornalismo di parte ora siano messe in discussione.

C’è da capire come evolverà la situazione, quali saranno i personaggi che entreranno nella televisione pubblica, quali saranno i nuovi giornalisti e conduttori che ci insegneranno le loro verità e ragioni.

Vedremo se ci sarà uno sviluppo verso un bilanciamento delle notizie potendo riceverle con maggior imparzialità, oppure se, come si suol dire, “cadremo dalla padella alla brace”.

Pensiamo che questa migrazione sia la punta dell’ iceberg, che sia appena iniziata e probabilmente assisteremo nel prossimo periodo ad un esodo di giornalisti e conduttori verso nuovi lidi.

Gli aspetti interessanti sono però anche le motivazioni che sono state addotte in merito alla scelta effettuata.

«Il mio lavoro continuerà altrove, d’altronde non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni. Me ne sono reso conto e quindi continuo a fare serenamente il mio lavoro altrove che è quello, che ho sempre fatto in questi 40 anni». Lo ha detto Fabio Fazio, nel giorno dell’ufficializzazione del suo passaggio dalla Rai a Discovery.

«Cara Rai, restiamo Amici. Chissà magari un giorno ci ritroveremo, spero in un’Italia un po’ diversa… un’Italia dove la libertà sia preservata, dove il dissenso sia sempre leale. Un’Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco. Non dimenticare che il servizio pubblico è di tutti, di chi la pensa come chi governa, di chi la pensa all’opposto. Di chi va, di chi resta. Di tutti, di più». Così si conclude la lettera della Littizzetto rivolta alla Rai che ha letto in diretta dalle frequenze del canale pubblico.

“Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni. Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi in particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’Azienda che vi apprestate a governare. Non ci sono dunque le condizioni per una collaborazione”. Lo scrive Lucia Annunziata nella lettera inviata ai vertici della Rai in cui annuncia le sue “dimissioni irrevocabili”.

Massimo Gramellini invece durante l’ultima puntata aveva salutato il pubblico senza un arrivederci a settembre e aveva polemicamente ricordato che «ogni spettatore, pagando il canone, finanzia non solo la propria libertà di scelta, ma anche quella degli altri».

Come dicevamo, pare che molti altri protagonisti del canale pubblico siano già pronti a “prendere il gommone” per approdare su altre rive, anche se questi passaggi sono ben remunerati, a quanto pare.

Resta il fatto che persone che hanno gestito l’informazione a seconda delle loro convinzioni ora trovano impossibile concepire che vi siano altri pareri, altri punti di vista, altri punti di vista che hanno diritto di emergere.

Si, perché nella televisione pubblica dovrebbero coesistere tutte le opinioni, in caso contrario si parlerebbe di canale di regime.

Proprio tutto ciò che questi personaggi stanno denunciando ora è tutto quello al quale hanno consciamente o inconsciamente preso parte in tutti questi anni:
la politica di un’emittente televisiva messa in pratica da tutti quelli che la condividevano e dove non vi era alcun spazio per il dissenso.

Facile fare gli influencer dell’informazione quando sei allineato ai poteri forti!

Al contrario è difficile esprimere le proprie opinioni quando tutto sembra che ti cada addosso.

Beh, cari giornalisti e conduttori presenti, passati e futuri, buona fortuna e auguri per le vostre future collaborazioni.

Noi di queste scelte ce ne faremo una ragione e speriamo di poter tornare a guardare la Rai.

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