La rivoluzione sessuale è irrazionale, sostenuta da un potere coercitivo e dalla propaganda

di Jennifer Roback Morse*

DIVERSI MITI SULL’OMOSESSUALITÀ SONO DILAGANTI NELLA NOSTRA CULTURA DI OGGI (PRIMA PARTE)

Diversi miti sull’omosessualità sono dilaganti nella nostra cultura di oggi. È un campo minato là fuori! Siamo circondati da una sorta di inquinamento intellettuale che ci rende difficile vedere chiaramente e respirare liberamente. Stiamo vivendo momenti difficili.

Sono tante le mezze verità e/o le bugie vere e proprie a cui dovremmo pensare che arrivano da quasi tutti i canali di comunicazione.

La rivoluzione sessuale è irrazionale. L’unica cosa che la tiene in vita è il potere coercitivo dello Stato, insieme a enormi quantità di propaganda.

Ogni fase della guerra di propaganda dell’attuale rivoluzione sessuale si basa sui passaggi precedenti. Svelare un mito rivelerà un altro strato.

Il mito più elementare dice: “L’orientamento sessuale è una caratteristica immutabile innata”. L’ala LGBTQ della rivoluzione sessuale fa molto affidamento su questa affermazione. In effetti, la loro strategia legale per normalizzare l’attività omosessuale e minare il matrimonio tradizionale dipendeva storicamente in modo cruciale da questa idea.

Il corpo della legge degli Stati Uniti, progettato per proteggere gli afroamericani, è stato utilizzato anche nel campo dell’orientamento sessuale, per definire la discriminazione illegale. Se i tribunali sono convinti che l’orientamento sessuale sia innato e immutabile, allora l’intero corpo della legge sui diritti civili può essere utilizzato per creare una classe legalmente protetta definita dall’orientamento sessuale. Se questa strategia avrà successo, le leggi della società rifletteranno i valori degli attivisti pro-LGBT.

All’estremo opposto della scala sociale, convincere gli individui che il loro orientamento sessuale è innato e immutabile offre anche vantaggi agli ideologi rivoluzionari sessuali. I giovani sono spesso confusi sulla loro identità, su chi sono e su chi vogliono essere.

Il mito secondo cui l’orientamento sessuale è innato e immutabile ha il potenziale per bloccare i giovani nell’identificarsi con una serie di sentimenti che possono o meno essere permanenti. Convincere i giovani che i loro sentimenti sono immutabili comporta evidenti vantaggi politici e ideologici per la mente rivoluzionaria.

Il termine “minoranze sessuali” ha un uso legittimo: vale a dire, inglobare, con un semplice termine, tutti coloro che non si identificano come esclusivamente eterosessuali. Tuttavia, il termine ha anche un valore propagandistico. Il termine stesso evoca immagini di minoranze razziali e tutte le risposte emotive associate a quel termine.

Un termine migliore e meno carico di valore è “persone non eterosessuali” o “persone che non si identificano come esclusivamente eterosessuali”. Un po’ lungo e goffo, certo. Ma a volte un termine lungo e goffo, che non contiene un’ideologia, è non solo più accurato ma anche più strategico.

 

 

 

* Presidente del Ruth Institute statunitense

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