In nome di Cristo Re, le insorgenze: la Vandea, le insorgenze antigiacobine, il carlismo

A cura della Redazione di Rassegna Stampa

L’ESEMPIO DI CHI SEPPE OPPOPRSI ALL’OPPRESSIONE PRODOTTA DALLA MODERNA DEMOCRAZIA RELATIVISTICA

«Ogni società storica, dopo aver resistito all’inverosimile, reagisce all’imposizione di un abito organizzativo, istituzionale inadeguato e/o al tentativo di snaturarla per renderla docile a tale imposizione».

Nel nome di Cristo Re si raccontano tre insorgenze – la Vandea, le insorgenze antigiacobine, il carlismo – che pur non essendo gli unici e i principali episodi in cui il popolo cattolico ha reagito a chi voleva estinguere con la violenza la fede, sono quelli ancora poco conosciuti ai più, forse proprio per il loro esempio di coerenza cattolica.

Il lettore si commuoverà di fronte ai numerosissimi atti di difesa fino al supremo sacrificio di Cristo e della Chiesa; una commozione che occorre custodire nel cuore. Tuttavia, lo scopo di questa raccolta non è la consolazione, bensì le risoluzioni conseguenti la riflessione su queste grandi rivolte del passato.

Sì, meditiamo sulle inefficienze compiute nel passato, perché quelle attuali e future non siano più soltanto «un’espressione “debole” del tentativo di riappropriarsi della sovranità da parte di un “popolo” ridotto a “massa” dallo Stato moderno».

In ogni insorgenza son stati commessi errori e ingenuità: – l’improvvisazione dei vandeani, che tornavano ai campi con la bella stagione; – la mancanza di collegamento tra le numerosissime insorgenze italiane; – l’errore di fidarsi di un Governo autoritario da parte dei carlisti.

Meditando l’Insorgenza, l’accento non va posto soltanto sulla legittimità dinastica, sulla difesa della regione o della famiglia, ma su tutte queste tre cose (pro aris, focis, rege) e sull’oppressione prodotta dalla moderna democrazia relativistica. Così, è facile prevedere che ci saranno sempre più insorgenze, dovute alla crescente «sfiducia nelle istituzioni che documenta la crisi di legittimità», come illustra il profondo saggio che chiude questa raccolta.

Su Rassegna Stampa è possibile leggere e scaricare il volume

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