Gli errori dei Testimoni di Geova sulla Santissima Trinità e le immagini religiose

di Antonino Amorelli

PER I GEOVISTI LO SPIRITO SANTO NON È UNA PERSONA, MA LA FORZA ATTIVA DI DIO

SANTISSIMA TRINITÀ

Errori

Trinità e lo Spirito Santo. Per i Geovisti lo Spirito Santo non è una persona, ma la forza attiva di Dio; la Bibbia non ne parla.

Risposta

Essi si basano solo sul Vecchio Testamento, senza tenere conto del progresso della rivelazione divina. Negano il mistero della SS.ma Trinità e confondono il termine “spirito” (forza) con Spirito Santo. Sentiamo San Giovanni al cap. 14,26: “Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo…”. Gv 15,26: “Quando verrà…lo Spirito della verità… egli sarà il mio testimone…”. Gv 16,7; 16,12.

Da questi testi e da altri ancora si desume che lo Spirito Santo non è semplice “forza, vento, soffio…”, ma è una Persona reale, divina, distinta dal Padre e dal Figlio.

Ancora in Mt 28,19: “Andate…battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…”.

2 Cor 13,13: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con voi tutti”.

Gv 20,19: “…la pace sia con voi…Ricevete lo Spirito Santo…”.

LE IMMAGINI RELIGIOSE

Errori

Per i Geovisti Dio proibisce ogni immagine religiosa.

Risposta

Non è vero. Prima di ogni cosa bisogna distinguere l’adorazione (che si dà solo a Dio) dalla venerazione (che si attribuisce alle immagini).

Esempi. In Es 25,18, Dio ordina: “Farai due cherubini…”.

In Es 26,1-31: “Farai l’abitazione del Signore…”.

In Nm 21,9: “Mosè fuse un serpente di bronzo…”, figura di Gesù (Gv 3,14). Solo quando gli Ebrei, invece di venerare, adorarono le immagini, come il serpente di bronzo, ebbero l’ordine da Dio di distruggerlo: 2 Re 18,4. Dopo la venuta di Gesù, che è anche uomo, possiamo plasticamente rappresentarlo. Gesù è immagine del Dio invisibile: Col 1,15; 2 Cor 4,4 e viene anche adorato, perché Dio: Mt 2,11. Il Nuovo Testamento, poi, proibisce gli idoli e non le immagini: I Ts 1,19; Cor 5,10; 10,14; Ef 5,5; I Gv 5,2.

Il culto è duplice: interno ed esterno. L’uomo è formato di anima e di corpo. Perciò ha bisogno di esprimersi anche esternamente col culto esterno: Gen 28,18; 33,20; Es 12,1; Mt 2,11; 26,39

Esercitiamo, invece, il culto interno: Deut 5,29; 6,5; Is 29,13; Mt 15,8 quando adoriamo Dio in “spirito e verità”, cioè con la nostra mente, col cuore.

Tra le immagini merita una particolare venerazione la Croce di Gesù.

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