Chi si stacca da Gesù, diventa un tralcio secco da buttare nel fuoco eterno

Chi si stacca da Gesù, diventa un tralcio secco da buttare nel fuoco eterno

di Padre Giuseppe Tagliareni

“CHI RIMANE IN ME, E IO IN LUI, PORTA MOLTO FRUTTO”

La diffusione del Vangelo ai pagani dell’Asia Minore, operata da Paolo e Barnaba con vigore e successi, anche se tra ostacoli e persecuzioni, portò il problema della circoncisione.

Non essendo giudei, i greci non praticavano la legge di Mosè; alcuni, della setta dei farisei diventati credenti, sostenevano la necessità della circoncisione per tutti i pagani. Si capì che bisognava consultare gli Apostoli, per sapere cosa aveva insegnato Gesù a riguardo. Essendo egli il Figlio unigenito di Dio, era ben superiore ai profeti e allo stesso Mosè. D’altra parte, gli Apostoli, primi testimoni di Cristo, della sua dottrina e della sua risurrezione, prendevano il posto dei Sommi Sacerdoti e del Sinedrio.

La comunità di Gerusalemme arrivò ad una svolta importante, sotto la guida invisibile dello Spirito Santo. “Egli vi guiderà alla verità tutta intera”, aveva detto Gesù. E così fu.

“Chi rimane in Me, e io in lui, porta molto frutto”. Invece, chi si stacca da Gesù, diventa un tralcio secco da buttare nel fuoco eterno. Dio vuole che noi portiamo frutto per la vita eterna, rimanendo attaccati a Gesù.

Come? Con la fede e la parola del Vangelo praticato, con la grazia del Sacramento dell’Eucaristia, con l’unità di spirito tra i credenti in Lui.

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