Quelle ignobili parole di Vladimir Luxuria sullo spot Esselunga


di Rita Lazzaro

L’IPOCRISIA IN SALSA ARCOBALENO

“Quando ho visto lo spot dell’Esselunga mi è venuta in mente una favola, in particolar modo il momento in cui la strega di Biancaneve ha una mela in mano e cerca di convincere Biancaneve a mordere quella mela. Anche qui la bambina dà una pesca al papà ma è una pesca avvelenata. Avvelenata perché il messaggio è un messaggio velenoso, soprattutto per i genitori separati. Non c’è più la famiglia del Mulino bianco, per riprendere un’altra metafora famosa che riguarda il mondo della pubblicità, ma esistono tanti tipi di famiglie”.

È questo il commento di Vladimir Luxuria riportato da Il Riformista.

“Messaggio velenoso lanciato da una bambina” frase tanto ridicola quanto imbarazzante. Ma, dal momento che le tanto sensibili quanto empatiche minoranze si sentono ormai un dio in terra, giusto far rispondere chi, sicuramente, è al di sopra delle stesse e della loro miserabile ideologia.

Un’ideologia così sterile da vedere del “veleno” anche nell’ingenuità di un bambino. Un’ingenuità invece osannata da Cristo di fronte ai discepoli: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Ma l’arringa arcobaleno di Luxuria non si ferma. Infatti il “pasionario arcobaleno” continua con un’infelice paternale: “Questa non è proprio una bambina modello, disobbedisce alla mamma e se ne va in giro da sola per il supermercato. E poi c’è l’esaltazione della bugia perché sarà pure a fin di bene ma la bambina mente quando dà la pesca al papà dicendo che è la mamma che gliela aveva voluta regalare”.

Ma come? Non era proprio una delle beniamine di Vladimir ad invitare a disobbedire? E già, è stata proprio Michela Murgia che, in un evento del 2021, ha dichiarato forte e chiaro: “Disobbedite! Pagate il prezzo di essere impopolari, di sentirvi dare delle stronze, di sentirvi dare delle streghe, perché quello che si guadagna è infinitamente di maggior valore”.

Ecco, in questo caso, abbiamo una bambina che disobbedisce anche a costo di passare per la strega di Biancaneve con la sua pesca “dal messaggio velenoso”
Disobbedisce perché dice “no”. “No”alla separazione tra il padre e la madre.

Dove sarebbe la condotta blasfema di una bambina che vorrebbe vedere nuovamente insieme la mamma e il papà? Forse sarebbe stata una disobbedienza legittima se ci fossero stati il genitore 1 ed il genitore 2?

E, a proposito di bugie, pare che per il “maestro” di bon ton in salsa arcobaleno esistano bugie e bugie. Infatti non sembra che il senso di giustizia, che regna nel cuore di Vladimir, si sia fatto sentire sulla bugia, anche se a fin di bene, detta da Nichi Vendola al figlio.

In seguito ripetuta da quest’ ultimo ad un amichetto: “Alla festa della famiglia dell’ asilo, l’amico di mio figlio Tobia gli ha chiesto: ma come hanno fatto i tuoi papà ad avere il pancione? Lui ha risposto: i miei papà si volevano bene, volevano un bambino, e così hanno chiesto un uovo ad una donna: allora tu sei un dono? Gli ha chiesto l’amico e Tobia ha detto sì”.

Un figlio “donato per maternità surrogata”, ergo un oggetto di compravendita  il che lo rende ben distante dall’essere un “dono”. Ma qui il bon ton arcobaleno di Luxuria, a quanto pare, si è trasformato nelle tre scimmiette. Eppure proprio Luxuria ha fatto il dovuto distinguo tra utero in affitto e gestazione d’altri.

Infatti il primo, a sua detta, “è lo sfruttamento di donne in situazioni di povertà in cui, chi ha la grana, può permettersi di chiedere ad una donna di fare un figlio prenderselo e averlo”.

La gestazione per altri, invece, sempre a dettadell”ginecologao” Lgbt+, “è un altro concetto”, visto che “non c’è passaggio di denaro, non lo si fa perché hai bisogno di soldi e quindi usi il tuo corpo per una gratificazione corporea ed è il modello per me canadese è quello vincente, a mio avviso”.

Come se privare un figlio della madre variasse a seconda che questi sia trattato come un pacco di Amazon o un pacco messo sotto l’albero..

Un discorso dove il “pasionario” arcobaleno parla sempre e solo della donna, della sua autodeterminazione senza mai menzionare la piccola vita messa al mondo “per essere donata”. Ma dopotutto perché sorprendersi visto che, sempre Luxuria, nel corso della sua lezioncina, ha paragonato lo spirito solidaristico della gestazione d’altri alla donazione d’organi.

Già, peccato che un bambino sia un essere umano nonché un soggetto di diritto, il che lo renderebbe leggermente diverso da un rene. Giusto? Questa non è una bugia? Non è forse una bugia dire ad un bambino che è nato da un atto d’amore quando, in realtà, è stato oggetto di compravendita o di donazione?Non è forse una bugia osannare l’amore e, nel mentre, trattare neonati come oggetti diretti a soddisfare i desideri degli adulti?

Ma non è finita qui, sarebbe mai potuta mancare la stoccata transfemminista? Certo che no. Luxuria parte con la sviolinata della mamma descritta come cattiva e del padre descritto come vittima. “E c’è anche un’altra considerazione da fare: in questo spot la parte della cattiva della coppia la fa la donna. Lui, il papà, timidamente citofona e fa un cenno di saluto con la testa, lei invece arcigna lo guarda dalla finestra con uno sguardo severo e neanche gli permette di salire a casa”.

Ahimè il”caraodivinao” arcobaleno dovrebbe scendere dall’Olimpo degli intoccabili e vivere un po’ di vita reale, visto che ogni anno si suicidano 200 papà separati, 2 milioni sono vittime di false accuse e 800 mila vivono sotto la soglia di povertà. Anzi il papà dello spot è anche fortunato, dal momento che la ex gli permette di vedere la figlia, per di più ha anche una macchina, forse quella in cui vive da mesi, chissà…

Ma l’aspetto più sconcertante è la cattiveria di chi tanto ulula alla luna l’amore in tutte le sue forme e sfaccettature: “E poi il finale dello spot (finale che non fanno vedere) sarebbe stato questo: il padre sale a casa senza citofonare con la pesca in mano e ringrazia la mamma per il pensiero gentile. Lei si arrabbia prima con l’ex marito perché avrebbe solo dovuto citofonare poi rimprovera la figlia per la bugia”.

O forse è il finale che tanto avrebbero voluto vedere le buone ed empatiche “minoranze”, ossia dove il trionfo dell’amore, da loro così tanto decantato, viene sostituito da una scena in cui a perdere sono l’ingenuità di un bambino e l’amore che un genitore dovrebbe avere verso un figlio, come quello di una madre che comprende la bugia della figlia che vorrebbe semplicemente vivere con mamma e papà.

Ma in fondo in fondo il finale arcobaleno di Luxuria è anche comprensibile. Infatti certi sentimenti solo un cuore di donna li può capire, solo chi è nato per dare la vita e muore mettendola al mondo può comprendere la bellezza che vige nella purezza di un bambino.

 

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Bel discorso.Chissa’ se Luxuria
lo capirebbe nel senso in cui va capito da credente cristiano