Una beatitudine che interessa tutti

di Giuliva di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lc 11, 27-28

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Il Vangelo di oggi proclama una beatitudine che ci interessa tutti e alla quale è chiamato ciascuno di noi, che desideriamo ascoltare le parole di Gesù e metterle in pratica. Una donna dalla folla proclama una beatitudine che interessa la madre di Gesù, ma Gesù proclama una beatitudine per tutti. Cosa significa questo? Che la madre di Gesù non è beata? No. Significa che la beatitudine di Maria, la madre di Gesù è anche la nostra beatitudine se ci mettiamo nell’atteggiamento profondo che ha caratterizzato la stessa maternità di Maria: l’ascolto della Parola di Dio e l’osservanza della stessa Parola, cioè far aderire la fede con la vita, come ha fatto Maria. La beatitudine della madre, quindi, è la beatitudine dei figli, della Chiesa, se non ci fermiamo a onorare solo il grembo e il seno di Maria, cioè la sua maternità fisica, ma sopratutto la sua fede, la sua maternità nello Spirito, che proprio perché viene dallo Spirito Santo, ci è comunicata per fede. Maria è diventata Madre perché ha ascoltato le parole dell’angelo e ha desiderato aderire al progetto di Dio con la sua vita: è questo che l’ha resa madre, non il suo desiderio di avere un figlio, ma la sua disponibilità ad accoglierlo. Chiediamo allora oggi a Gesù che ci faccia davvero entrare in questa beatitudine, nella beatitudine della madre, perché anche noi possiamo accogliere in noi la gioia di ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica.

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