Il vescovo Mansi: “La nostra fede si basa sulla resurrezione della carne”

Il vescovo Mansi: “La nostra fede si basa sulla resurrezione della carne”

di Bruno Volpe

TUTTI DOBBIAMO E POSSIAMO ESSERE SANTI

“E’ una chiamata universale alla santità, tutti dobbiamo e possiamo essere santi”: ce lo dice in questa intervista Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria, spiegando il senso della Solennità di Tutti i Santi che la chiesa celebra il primo novembre e il giorno dopo, saggezza della liturgia, fa memoria dei fedeli defunti.

Eccellenza, che significa questa festa?

“E’ un importante ricordo per i credenti del fatto che col battesimo siamo tutti chiamati alla santità, abbiamo la chiamata o vocazione alla santità. Ognuno può e anzi deve essere santo come ci dice il Signore, siate santi come io sono santo. E’ quella che si chiama chiamata universale alla santità e ce lo ricorda il Concilio Vaticano II”.

Non è semplice…

“Ma neppure complicato. Certo, abbiamo le nostre fragilità che agiscono da freno, tuttavia possediamo un formidabile libretto di istruzioni, la nostra bussola che è il Vangelo. Basta seguire quello”.

Chi sono i santi?

“I santi sono coloro che vivono nella gloria di Dio, che lo hanno seguito e adesso godono del suo volto e della sua comunione. Non dobbiamo tuttavia commettere l’errore di pensare o credere che i santi sono solo quelli canonizzati dalla Chiesa, quelli che comunemente festeggiamo o per i quali abbiamo una devozione. Ovviamente ci sono loro, ma abbiamo tanti cristiani santi che si sono addormentati nella santità della porta accanto, che non sono saliti sulla gloria degli altari, ma che tuttavia hanno vissuto santamente”.

Il due novembre la Chiesa commemora i fedeli defunti…

“Le due ricorrenze, santi e defunti sono uniti e direi con saggezza. In ogni messa noi facciamo memoria di tutti i defunti e già si prega per loro. Poi ovviamente ci sono le intenzioni particolari che sono una cosa buona sicuramente. Ma per favore non dimentichiamo che ogni eucarestia ricorda i fedeli defunti”.

Dove sono oggi i nostri cari?

“Sono in una dimensione diversa, nel cuore di Dio e ci osservano, guardano, pregano per noi. Non è esatto dire che siano assenti, ma sono presenti e vicini a noi in altra forma. Sono nel cuore di Dio e pregano per noi e noi ovviamente dobbiamo pregare per loro. Non sappiamo se abbiano fatto in tempo in vita a purificarsi, può essere che siano nel tempo della purificazione nel Purgatorio ed è per questo che dobbiamo insistere nella preghiera per loro ed anche nella celebrazione della santa messa”.

E’ bene andarli a visitare al cimitero?

“E’ una pratica pia e buona, ma attenzione. Noi non andiamo a visitare o ad onorare un mucchio di ossa, ma andiamo a pregare per un fedele che riposa e vive meglio di noi nella gloria di Dio”.

Si ha la sensazione che siano maggiormente affollate le messe dei defunti che quelle di tutti i santi…

“Non è così, ma anche se così fosse sarebbe quasi naturale. Ciascuno ricorda i propri cari, è legato ad essi. Lo ripeto, si prega per un essere che la cui vita come dice il prefazio della messa propria non è tolta, ma trasformata. Bisogna avere fede che un giorno, non sappiamo quando, ci ritroveremo con loro e sarà una grande festa. La nostra fede si basa sulla resurrezione della carne. Non finisce tutto con la morte fisica, sarebbe disperazione che è un peccato gravissimo”.

I defunti pregano dunque per noi…

“Sicuramente esiste una comunione profonda tra noi e loro, secondo la ragione non è agevole spiegarlo, ma bisogna avere fede. Loro intercedono per noi, noi dobbiamo pregare per loro”.

Purtroppo la vigilia di Tutti i Santi da qualche tempo è funestata da quella cattiva e non nostra usanza che Halloween, una festa pagana che non fa parte della nostra tradizione…

“Io sostengo che meno se ne parla meglio è, in fondo chi intende sfruttarla in chiave anti cristiana si augura baccano e che se ne parli. Non bisogna fare guerre che non servono a niente e in fondo questa festa nasce da un lato positivo, quello del ricordo che alla fine ci sarà una vita diversa, che dopo la vita terrena passeremo ad una esistenza spirituale. Halloween lo fa male, certamente, facendo dominare lo spirito del male e del tenebroso, mentre la vita futura è luce e gloria. Il problema semmai sono i genitori che accompagnano i figli in questa serata e bisognerebbe iniziare ad evagelizzare loro. In ogni caso non ne farei una tragedia. In quanto a dolcetto o scherzetto se ci si limita a questo in modo innocente può passare, ma se nega verità di fede allora no, sta male ed è contro Dio”.

 

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