Un figlio a tutti i costi

di Paolo Gulisano

“DAL DESIDERIO DI GENITORIALITÀ ALLA MATERNITÀ SURROGATA TRA VECCHIE E NUOVE SCHIAVITÙ”

Sabato 18 novembre si svolgerà a Ceccano, in provincia di Frosinone, un interessante convegno sul tema della maternità surrogata, o come si dice da qualche tempo con un termine politicamente corretto, “Gestazione per altri”. Non sembra essere più accettata la definizione di “utero in affitto”, che in realtà è quella che meglio descrive questa pratica medica.

Il titolo del convegno in Ciociaria è estremamente chiaro: “un figlio a tutti i costi”, e il sottotitolo chiarisce: “dal desiderio di genitorialità alla maternità surrogata tra vecchie e nuove schiavitù”. Una chiave interpretativa estremamente chiara.

Interverranno nel dibattito diversi esperti, tra cui la professoressa Simona Riccardi, autrice di un recente volume edito dalle Paoline, Agar e Sara, a proposito del racconto biblico che qualcuno ha definito come il primo caso nella storia di utero in affitto. La Riccardi fa parlare le prime «madri rivali» della Bibbia, che incarnano, rispettivamente, la maternità surrogata e quella negata. Un caso difficile  vissuto dalle due donne con una esplosione di sentimenti contrastanti, raccontato attraverso monologhi con drammaticità… come drammatico e struggente è il monologo di Abramo a fronte del suo silenzio e apparente passività nella vita di Agar, la schiava, e di Sara, la moglie. Tutti e tre compiono un percorso interiore che li condurrà a trovare in Dio la risposta alle proprie inquietudini e a divenire coloro attraverso i quali verrà realizzata la promessa di Dio.

A partire dunque dalla riflessione della scrittrice ciociara, si svilupperà un dibattito più tecnico, che andrà dalle valutazioni mediche a quelle giuridiche ed etiche.

L’utero in affitto è una pratica incompatibile con la dignità della persona umana nella sua dimensione oggettiva, un esempio di “medicina dei desideri” che va a sostituirsi a quella dei bisogni. Anziché rispondere a bisogni di salute, la tecnica si mette al servizio della ricerca di compimento di desideri a tutti i costi.

A tutto ciò si aggiunge, come sempre, un abuso delle scelte politiche, secondo princìpi che stanno tristemente imponendosi. Ad esempio, per aggirare i divieti posti da diverse legislazioni, si adottano strategie “del fatto compiuto”, come quelle usate  da coppie che utilizzano l’utero in affitto all’estero per poi rivendicare il riconoscimento della genitorialità (iscrizione all’anagrafe nel nucleo famigliare, stepchild adoption) per il “miglior interesse del bambino”.  Il famigerato Best Interest che viene utilizzato per eliminare bambini come Alfie o Indi giudicati come vite non degne di essere vissute, e poi riciclate per normalizzare le situazioni di creature prodotte dall’inseminazione artificiale e impiantate nell’utero di una “portatrice”.

Lo sviluppo delle tecnologie procreatiche ha fatto nascere una vera e propria industria globale con forti prospettive di crescita. La procreatica è un vero e proprio settore dell’economia, caratterizzato da un processo che porta alla produzione del bambino. Che con la diffusione globale di queste tecnologie riproduttive sia cresciuto esponenzialmente il rischio di un vero e proprio commercio di bambini, che approfitta delle asimmetrie nelle regolamentazioni dei vari paesi per svilupparsi, è un rischio molto alto.

Insieme con una serie di mercati specifici, la filiera procreatica ha sviluppato anche una contrattualistica tipica per regolare le transazioni (compravendita di gameti, fornitura di servizi tecnologici, concessione delle proprie funzionalità riproduttive). La filiera procreatica ha sviluppato anche un suo specifico marketing, facilmente rinvenibile on line nei siti delle principali imprese procreatiche e che periodicamente si manifesta in fiere volte a fare incontrare la domanda e l’offerta.

In tutto questo che ne è della portatrice del nascituro, che verrà allontanato subito dopo il parto la creatura che ha portato e nutrito per nove mesi, e che verrà consegnato ai committenti? E quali saranno le conseguenze psicologiche per questo bambino nato dopo una gravidanza per conto terzi? Sono temi importanti, quasi drammatici, che il convegno di Ceccano affronterà con precisione e spirito di parresia.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments