C’è ancora posto per il Messia che deve venire a liberare l’umanità?

di Padre Giuseppe Tagliareni

GIÀ ALLA NASCITA SI DELINEA IL DESTINO DI MORTE DEL CRISTO REDENTORE E MARIA LO SA BENE, PERCHÉ CONOSCE LE PROFEZIE

Seguiamo la Vergine Maria. In lei converge tutto l’Antico Testamento nella preparazione alla venuta del Messia, che ristabilirà le sorti degli uomini e riporterà gli eletti al Paradiso perduto. Tutta la storia s’incentra nella venuta di Dio sulla terra: Dio-con-noi. Tutta l’attesa ora è per la seconda venuta  nella gloria (“Parusia”). La Madonna ci aiuta e ci prepara a incontrare Gesù, nostra Salvezza.

7° giorno.  Addolorata Madre dei redenti

 

“Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,6-7).

Non c’è posto per il Messia che deve venire a liberare l’umanità! Una grotta soltanto l’accoglie e Maria “lo depone” nella mangiatoia, adombrando un’altra deposizione: quella dalla croce. Il Messia viene infatti a morire per i suoi fratelli peccatori e Maria lo sa bene, perché conosce le profezie. Glielo ricorda anche quella mirra portata da uno dei Magi, profumo che si usava per imbalsamare i morti. Già alla nascita si delinea il destino di morte del Cristo redentore.

«Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,34-35).

Maria parteciperà al dolore del Redentore e al suo sacrificio. L’amarezza più grande viene dal rifiuto del suo popolo, nonostante tutta la preparazione dei profeti. Sì, Israele rigetta il Messia inviatogli da Dio per avere la salvezza.

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco  tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19,25-27).

Il dolore è fonte di fecondità. La maternità spirituale dei redenti è dolorosa; Maria l’accetta e sul Calvario diviene nostra Madre nella fede. La nascita dei redenti è frutto di un parto doloroso. Dalla morte, la vita nuova!

*Non si può avere Dio per Padre se non si ha Gesù per fratello e Maria per Madre. Non basta dirsi cristiani; bisogna prima essere “mariani” e accettare la logica del chicco di grano.

Il testo che vi abbiamo proposto, per prepararsi spiritualmente al Santo Natale, può essere usato per la personale formazione biblica, per la preghiera individuale o di gruppo (basta aggiungere la recita meditata del Santo Rosario del giorno per renderla una novena di preparazione al Natale), per scoprire la bellezza e l’unicità del Cattolicesimo.

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