Arnoldo Mosca Mondadori: “La famiglia va difesa e sostenuta”

di Bruno Volpe

UN AVVENIMENTO DI RILIEVO, SIA SOTTO IL PROFILO ARTISTICO CHE SOCIALE E CRISTIANO

Un’orchestra con gli strumenti ricavati dal legno delle barche dei migranti e col sudore dei detenuti del carcere di Opera. E’ lo splendido e sociale progetto di ispirazione cristiana nato dalla mente di Arnoldo Mosca Mondadori (nella foto) figlio di Paolo Mosca e Nicoletta Mondadori, pronipote di Arnoldo Mondadoti, fondatore dell’impero editoriale.

Nel 2012, con Marina Baldoni, ha messo su la Fondazione “Casa dello Spirito delle Arti” che si occupa di sociale ed ha tra le sue punte di diamante “Il senso del pane”, laboratori di produzione di ostie fatte in Terra Santa, mensa dei poveri in Mozambico, la Piccola Orchestra dei Popoli, Metamorfosi, dalla lamiere ai mattoni, dal carcere all’altare, progetto ventisette e tanti altri di ispirazione sociale e cristiana.

Il giorno 12 Febbraio al Teatro alla Scala di MIlano sarà presentata L’Orchestra del Mare con un concerto (ore 20, 30) in cui suoneranno strumenti fatti con il legno delle barche dei migranti e da detenuti del carcere di Opera.

Il concerto avrà nomi di spicco come Mario Brunello, Giovanni Sollima, Giles Apap e l’Accademia dell’Annunciata con testi di Paolo Rumiz e immagini di Mimmo Palladino.

Dottor Mosca Mondadori ci parli della iniziativa del 12 Febbraio, una prima di assoluta importanza sia artistica, ma cristiana e sociale…

“Il 12 Febbraio ci sarà la presentazione al Teatro alla Scala di Milano della Orchestra del Mare, che suona con strumenti fatti dal legno delle barche dei migranti e costruiti con le mani dei deternuti del Carcere di Opera. E’ una idea, la vicinanza al mondo dei migranti e carceratii, che mi è venuta quando per la prima volta nel 2005 sono stato a Lampedusa, porta di Europa. La nostra Fondazione ha assunto detenuti di quel carcere perchè riteniamo che l’art 27 della Costituzione Italiana, che parla di senso rieducativo della pena, vada messa in atto concretamente. E a mio avviso quella norma è di profonda ispirazione cristiana legata al Vangelo, per due motivi: è un atto di misericordia nei riguardi di chi ha sbagliato e a tutti va data una seconda opportunità nella vita ed è un segno di perdono. E’ vero, bisogna scontare la pena in senso di giustizia, ma misericordia e giustizia camminano di pari passo e ciascuno di noi, Vangelo alla mano, ha diritto ad una possibilità di riscatto e perdono”.

Il 12 a Milano esordirà in uno spettacolo di grande rilievo artistico e sociale alla Scala, l’Orchestra del Mare, ce ne parli…

“Lo scopo è quello che caratterizza la nostra Fondazione. Nel piccolo e in senso cristiano assicurare pace e dignità alle persone che hanno sbagliato, ai detenuti, alle donne in difficoltà, a chi è senza lavoro o migrante una possibilità di ripresa e dignità, con occasioni di lavoro. In quanto allo spettacolo ci sarà un testo scritto da Paolo Rumiz, scenografie di Mimmo Palladino, e poi un concerto di musica contemporanea e barocca”.

Tra i tanti al progetto ha collaborato Santo Versace con la sua Fondazione, uno che davanti a chi soffre non si tira indietro…

“Versace è un grande imprenditore, ma soprattutto un uomo di luce, un’anima meravigliosa che silenziosamente, senza proclami, fa del bene assieme a sua moglie Francesca. Ha aderito senza indugio a questo progetto, ha sposato l’idea concretamente”.

Lei è credente e stima molto Papa Francesco…

“Il Papa come Vicario di Cristo va amato, Papa Francesco è una persona magnifica che sa donare pace. Io sono fortunato avendo il dono della fede, credo nella bellezza del Paradiso, perchè vana sarebbe la fede senza di questo e soprattutto penso che il centro della nostra vita, assieme al Paradiso, sia il mistero eucaristico, l’eucarestia. In quanto alla fede sicuramente è un dono prezioso e dona serenità l’idea di aver Cristo vicino e Maria sua Madre come ponte verso di Lui”.

Lei è devoto a San Nicola di Bari…

“I santi sono nostri amici. Per motivi gegrafici vado spesso a Padova da Sant’Antonio, ma sono legato a San Nicola che reputo santo della pace e del dialogo. Amo la città di Bari dove ho tanti amici, conoscevo l’artista e scultore Pietro Coletta, e apprezzo la semplicità dei baresi, la loro umanità e capacità di aiutare. Poi le strade della città antica infondono tranquillità e bellezza. Un mondo meraviglioso, amo la città di Bari e San Nicola, la sua Basilica. Non dimentichiamoci che Bari ha dato e fornisce grandi intellettuali ed artisti di valore”.

Una avvocatessa calabrese come Versace, ma romana di adozione, ha scritto da poco Nicla, un romanzo sulla famiglia edito Di Marisico. Che ne pensa?

“Non ho letto il libro e mi riservo di farlo, tuttavia non posso non farle i complimenti e la apprezzo. Parlare di famiglia oggi è importante ed è una istituzione che va difesa e sostenuta”.

Lei è pronipote di un grande editore, che opensa dello stato della editoria oggi?

“Io oggi mi occupo di terzo settore, tuttavia l’editoria vive un passaggio epocale che non so definire. Si sta passando dalla carta al digitale anche se io sono legato alla carta. Pensi che porto in tasca il mio Vangelo fatto appunto di carta. E’ bello appena possibile leggere un brano della Parola, ti rende felice e assicura serenità. Nei momenti difficili”.

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