La scuola non è il luogo per educare alla sessualità e alla affettività

di don Antonello Iapicca

I FIGLI NON APPARTENGONO NÈ ALLA SCUOLA NÉ ALLO STATO. NASCONO E CRESCONO IN UNA FAMIGLIA CHE HA IL DIRITTO DI EDUCARLI

Dire “mio marito”, “mia moglie” (Treccani: “molto spesso indica relazione intima e di parentela” ed è il significato che si dà dicendo così) sarebbe violenza patriarcale, mentre dire “mio corpo” per definire il figlio in grembo, occultandolo per rivendicare il diritto di abortirlo, sarebbe civiltà e libertà. L’ultimo, folle, cortocircuito ideologico con cui lavare le menti e irrirarle di propaganda.

Si professano antifascisti, eredi dell’illuminismo, campioni della libertà contro ogni totalitarismo, ma vogliono imporre, come ogni regime dittatoriale, l’educazione di stato, l’indottrinamento ideologico della scuola. Sognano un Paese di balilla obbedienti al pensiero unico dominante. Mussolini li strappava alle famiglie per morire nelle sue guerre, loro per morire nella dissoluzione ideologica.

La scuola non è il luogo per educare alla sessualità e alla affettività. Puoi mettere come garante anche San Francesco, i termini della questione non cambiano. I figli non appartengono nè alla scuola né allo stato. Nascono e crescono in una famiglia che ha il diritto di educarli.

Non è la scuola che deve educare alla sessualità. Non può farlo perché la visione antropologica sarebbe ideologica e l’educazione un indottrinamento. Solo la famiglia ha diritto di educare i propri figli. La delega alla scuola sarebbe l’ennesimo atto di distruzione della famiglia, Non possiamo permettere che, dopo decenni di egemonia culturale che ha ingannato intere generazioni falsificando storia, filosofia e letteratura, ora si imponga una egemonia sessuale perversa e menzognera, per altro già infiltrata nella scuola.

Occorre proteggere i figli che l’ideologia dominante vorrebbe arruolare per trasformarli in automi obbedienti per pensare, parlare, agire, votare e consumare secondo i dettami delle élite al potere. Sappiamo che dietro alla strumentalizzazione di tragici fatti di conaca vi è una regia astuta di cui solo il serpente antico è capace. Allora: occhi aperti, discernimento e conversione, che significa ascolto della Parola di Dio, preghiera e sacramenti per resistere ai dardi infuocati che il demomio lancia contro le nostre famiglie e i nostri figli. È la nostra missione principale nei loro confronti, innanzitutto crescendo e maturando nella fede per trasmetterla pura e autentica nella sua bellezza, nella certezza che solo la fede e l’intimità con Cristo crocifisso e risorto vincono il mondo con le sue ideologie.

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