In viaggio con la Pietà di Michelangelo

di Silvia Chialli

I PREPARATIVI, L’ATTRAVERSATA E IL CLAMORE MEDIATICO DELL’UNICO VIAGGIO DELLA PIETÀ DI MICHELANGELO DALLA BASILICA DI SAN PIETRO A NEW YORK PER L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1964

È uscito nei giorni scorsi nelle librerie italiane “IN VIAGGIO CON LA PIETÀ” (Edizioni San Paolo, 238 pagine, euro 20), di Orazio La Rocca, vaticanista de “La Repubblica” da quarant’anni e collaboratore di diverse altre testate, laureato in Architettura ed autore di diversi libri.

Il libro racconta in maniera avvincente l’incredibile ma anche criticato viaggio della Pietà di Michelangelo dalla Basilica di San Pietro a New York per l’Esposizione Universale del 1964. Tutto inizia il 4 aprile, il giorno in cui la scultura, per la prima e unica volta, esce dal Vaticano e viene caricata su un camion alla volta di Napoli, dove arriverà dopo circa dodici ore di viaggio a marce ridotte. Ad attendere il prezioso carico lungo la banchina del porto la Cristoforo Colombo, sul cui ponte la cassa con la Pietà sarà collocata a cielo aperto e fissata in maniera tale da poter sopportare qualsiasi sollecitazione e guardata a vista per tutta la traversata.

Dopo circa otto giorni di navigazione l’arrivo a New York, dove la Pietà viene collocata nel Padiglione della Santa Sede dell’Esposizione Universale del 1964, che fino all’ottobre successivo sarà visitato da oltre 27 milioni di persone letteralmente affascinate dall’opera michelangiolesca.

Attraverso le voci dei testimoni di ieri e di oggi, Orazio La Rocca ci fa rivivere, con una certa trepidazione, i preparativi del viaggio, l’ardita traversata transatlantica, il clamore mediatico suscitato dall’iniziativa, la nostalgia per l’assenza da San Pietro di quell’amata scultura e finalmente, dopo diciannove mesi, il suo felice rientro in Vaticano.

Il cardinale francescano Mauro Gambetti, nella presentazione del libro ricorda che «Orazio La Rocca racconta in maniera agile e documentata» quando accaduto a partire da Sabato 4 aprile 1964, nel IV centenario della morte di Michelangelo.

«Questo libro rappresenta un ulteriore contributo alla conoscenza della Pietà soffermandosi sugli ultimi sessant’anni di vita del gruppo marmoreo, che il giovanissimo Michelangelo – aveva appena 23 anni – realizzò per la cappella del re di Francia in San Pietro alla vigilia del Giubileo del 1500», ricorda Barbara Jatta, storica dell’arte e museologa italiana, dal 2017 direttrice dei Musei Vaticani.

Databile tra il 1497 e il 1499, la Pietà è considerata il primo capolavoro dell’artista, allora poco più che ventenne, nonché una delle maggiori opere d’arte che l’Occidente abbia mai prodotto; è inoltre l’unica che riporta, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine, la firma dell’autore (MICHAEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT, “Lo faceva il fiorentino Michelangelo Buonarroti”).

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