L’Anticristo e gli uomini che gli preparano la strada

di Matteo Castagna

LA VENUTA DELL’ANTICRISTO

Sentiamo sempre più cattolici parlare della venuta dell’Anticristo e varie opinioni o supposizioni, dovute ai segni dei tempi in cui viviamo.

La Chiesa ha sempre ritenuto i grandi leader della storia che si opposero attivamente e pubblicamente contro Cristo e il Suo Corpo Mistico come precursori dell’Anticristo.

Antioco Epifane, Erode il Grande, Simon Mago, Nerone, Ario, Maometto, Giovanni Huss, Lutero, Calvino, Enrico VIII, Napoleone, Stalin sono stati ritenuti tali da molti ecclesiastici e teologi, ma anche dalle devote persone comuni.

Papa Leone X approvò un decreto nel V Concilio Lateranense, in data 14 gennaio 1516: “Ordiniamo a tutti coloro che esercitano l’ufficio della predicazione o che l’eserciteranno in futuro, di non presumere di fissare nelle loro affermazioni un tempo determinato per i mali futuri, sia per la venuta dell’Anticristo, sia per il Giudizio finale: attesoché la Verità ha detto: “non v’è dato di conoscere il tempo o il momento che il Padre ha fissato di sua propria autorità”.

Sant’Agostino insegnava (Serm. LI,5): “Onora ciò che ancora non comprendi, e tanto più onoralo quanto i veli son più fitti. Quanto più uno è degno di onore, tanti più veli pendono nella sua casa. I veli comandano l’onore dovuto al segreto e si alzano a coloro che si vogliono onorare”.

Le Sacre Scritture e la Tradizione parlano a più riprese dell’Anticristo per aiutare le anime a riconoscerlo, quando verrà. La Chiesa predica prudenza di fronte alle congetture. Tertulliano, san Bernardo, san Girolamo, sant’Ilario parlano de Antichristo jam instante o imminentis Antichristi ma non indicano mai un anno un mese, un giorno precisi, che sono calcoli numerici ed umani, ma lo deducono dalla generale apostasia. San Paolo, nella II Lettera ai Tessalonicesi, aggiunge che l’Anticristo sarà preceduto dall’apostasia: “Discessio primum et revelatus fuerit homo peccati”.

L’Apostolo delle Genti intende non solo uno sconvolgimento sociale e politico, ma di tipo prevalentemente religioso, senza escludere il precedente. Sarà la defezione di un gran numero di cristiani provocata dall’indifferentismo, dall’eresia, dalla persecuzione o da tutte queste e altre cause unite insieme. E’ sempre San Paolo che, nella stessa Lettera, scrive dell’ esistenza di un ostacolo che lo trattiene, che San Tommaso d’Aquino identifica nella Chiesa cattolica e nel suo capo: il Papa.

“L’ostacolo – spiega S. Tommaso – è qui l’unione e la sottomissione alla Chiesa romana, sede e centro della fede cattolica. Finché la società rimarrà fedele e sottomessa all’impero spirituale romano, trasformazione dell’antico impero temporale romano, l’Anticristo non potrà comparire. Questa è la barriera, questo l’ostacolo”. (S. Tommaso, Opusc. LXVIII, De Antichristo, ed. di Parma, 1804, t. XVIII, pag. 438)

Ciò che desumiamo quasi come verità di fede dalle Scritture e sempre ammesso dall’unanime credenza è che certamente sarà una persona in carne ed ossa, non un mito, un Sistema, un’allegoria, una setta, un’élite, una coalizione di empi, ma un “Homo peccati, filius perditionis” – come lo definisce S. Paolo (II Thess.,II,3), “avente gli occhi di un uomo ed una bocca che proferisce grandi cose e bestemmie” (Daniele, VII,8-20).

Si è ben chiamato il diavolo “Simia Dei” perché cerca sempre di imitare Dio ed avere un figlio, ossia l’Anticristo, che passerà nascosto la fanciullezza per palesarsi pubblicamente da adulto cominciando a sedurre ed ingannare il mondo col dire cose grandi, operando cose portentose e prodigi bugiardi, tanto da farsi credere il Messia.

San Paolo aggiunge che “Siederà nel tempio di Dio facendosi adorare qual Dio” (II Thess., II, 4). L’estensione del suo regno sarà universale e come sostenne san Girolamo, egli nascerà nell’antica Babilonia di Caldea e la capitale del regno sarà Gerusalemme.

L’Apocalisse di San Giovanni (XII,5) dice che, dopo il grande inganno dell’umanità corrotta dal peccato, non giungerà a tre anni e mezzo di potere assoluto, gestito nella tirannia, nella persecuzione e nell’apostasia.

Nella virtù che ci raccomanda la Chiesa, è, dunque, possibile ritenere di essere in uno dei periodi che precedono la venuta dell’Anticristo, ma non possiamo sapere quanti altri uomini gli prepareranno la strada. Sappiamo che per salvarci dal castigo eterno dobbiamo combattere, nella vita quotidiana con le armi della Grazia e della testimonianza, i suoi adepti più o meno consapevoli e che il Cuore Immacolato di Maria trionferà, schiacciando la testa del serpente.

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