La TV ci arriva anche spegnendola

di Gian Piero Bonfanti

I PROGRAMMI SPAZZATURA CI RAGGIUNGONO ANCHE SE NON SI ACCENDE IL TELEVISORE

A tutti coloro che non guardano più la televisione non sembrerà strano il fatto accaduto nei giorni scorsi, perché ormai sono soliti catalogare tutto ciò che passa nei dibattiti televisivi come spazzatura, come qualcosa che viene montato “ad arte” per fare “audience”. Al fine di attirare il maggior numero di persone in questi programmi vengono trattate tematiche più o meno marginali, poco costruttive, diseducative e divisive. Ma oramai viviamo in un ingranaggio tale che quand’anche una persona non guarda la tv, viene ugualmente raggiunta dagli estratti delle trasmissioni televisive via social network o via web. Inutile negarlo, il piccolo schermo entra ancora in modo dirompente nelle nostre vite, nelle nostre case, andando a modificare il nostro modo di pensare e reagire di fronte ad eventi più o meno reali.

Sinceramente è molto difficile esprimere un’opinione in merito a quanto accaduto nell’ultima puntata di “Dritto e Rovescio“, la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio, su Rete 4, ma di sicuro è qualcosa che ci deve far pensare. Durante la trasmissione il trapper 21enne Mohamed Amine Amagour, in arte Baby Touché, è stato protagonista di un “siparietto” con il conduttore televisivo, il quale, senza mezzi termini, l’ha cacciato letteralmente dallo studio. Lo scontro verbale violento, a suon di “zio” e di toni strafottenti, sta girando sul web ed è accessibile a tutti.

Al di là del fatto che il conduttore possa aver fatto bene o meno a cacciare l’ospite dallo studio, ci si chiede quale sia il motivo di questa dimostrazione di squallore su reti televisive importanti come Rete 4.
Perché invitare personaggi di questo calibro che portano sicuramente ad una degradazione della qualità televisiva, oramai ridotta al nulla? D’altronde, anche il conduttore stesso durante la discussione, ha affermato: “Ve l’avevo detto io che non si doveva fare così, ma siccome voi siete ecumenici, bisogna accogliere tutti…”.
Quindi non si capisce bene per quale forzatura il conduttore sia stato costretto ad invitare un personaggio così discusso in studio che ha potuto fare il suo teatrino lanciando messaggi negativi al pubblico.

C’è da chiedersi se sia giusto continuare a mostrare queste sceneggiate ad un pubblico sempre più ampio. È opportuno che i giovani abbiano tali esempi?

Si, l’irriverente ragazzotto è stato cacciato dallo studio, ma agli occhi di una gioventù molto spesso “lobotomizzata” chi ne è uscito vincitore dalla querelle televisiva? Che tipo di messaggio voleva essere trasmesso e quale invece è arrivato al pubblico?
Sarebbe il caso che gli autori dei programmi si interrogassero seriamente sulla responsabilità dei messaggi trasmessi e che magari propendessero ad una maggior qualità delle trasmissioni invece di cercare sempre l’aumento della quantità degli spettatori.

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