Gesù non è un maestro come gli antichi saggi

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Giovedì  11 Aprile 2024 

Gv 3, 31-36

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Nel Vangelo di oggi, ci troviamo ancora nel lungo colloquio notturno tra Gesù e Nicodemo, dottore della legge. Nicodemo è attratto dalla persona di Gesù, dalle sue parole, va a parlare con Gesù di notte, per timore di essere giudicato dai suoi colleghi. Vorrebbe intrattenere una conversazione dottrinale col Rabbi Galileo così famoso per i suoi miracoli, e invece il giovane Rabbi gli dice che deve “nascere dall’alto“, o “nascere di nuovo” (la traduzione greca è duplice!). Poi Gesù gli  presenta lo Spirito Santo come vento, soffio (ruah in ebraico, pneuma in greco), cioè come totale libertà. Poi Gesù dirà a Nicodemo che lo Spirito Santo è anche luce che, illuminando dal di dentro ogni creatura, la fa “venire alla luce” perché possa avere la vita eterna. Il testo di oggi ci presenta l’ultima parte di questo lungo discorso: Gesù afferma chiaramente di essere il Figlio di Dio, che, con la sua morte e risurrezione, dona la vita eterna a chiunque crede in Lui. Comprende che Nicodemo può capire che Lui, il giovane Rabbi di Nazareth, “dice le parole di Dio“, dona la vera testimonianza che viene dall’alto, perché è il Verbo eterno di Dio  venuto in mezzo a noi. Gesù dice anche di essere Colui che “dona lo Spirito Santo senza misura“, perché ha pienamente la capacità di amare, ama come Dio, che eccede sempre nell’amore. Nicodemo, come ciascuno di noi, imparerà che Gesù non è un maestro come tutti gli antichi maestri di saggezza, perché non ha una dottrina da insegnarci, non propone un sistema di pensiero, e non dona neppure un codice morale da seguire, ma Gesù è maestro nell’amore, nel dono di sé. Allora oggi chiediamo a Gesù Risorto che, in questo giorno, ci doni Lui la forza di continuare ad amare questa nostra vita, tutto quello che siamo, le persone che ci sono accanto. Chiediamo al Risorto di lasciarci plasmare dal Suo Spirito, dal Suo Soffio che ci rende nuovi, che ci rende persone felici, capaci di dare gioia e pace a chi ci incontra.  

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