Gesù come può darci la sua carne da mangiare?

Gesù come può darci la sua carne da mangiare?

di don Ruggero Gorletti

VENERDI’ DELLA SECONDA SETTIMANA DEL TEMPO DI PASQUA

Dal vangelo secondo Giovanni 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

COMMENTO

«Come può costui darci la sua carne da mangiare?». È questa la domanda dei Giudei. Ed è questa, se vogliamo essere sinceri, la domanda di molti di noi. Come è possibile che nel pane e nel vino consacrato Gesù sia presente realmente in corpo, sangue, anima e divinità? Come è possibile che sia presente davvero, se fisicamente non c’è? Oggi molti credenti, anche praticanti, non credono alla presenza reale di Gesù nelle specie eucaristiche. Molti pensano sia solo un simbolo. E questa è una cosa grave. Gesù nell’Eucaristia è presente davvero. Se ne fossimo convinti davvero non saremmo così superficiali nel considerare l’Eucaristia. Oggi molte persone non si inginocchiano a Messa durante la consacrazione, si accostano all’Eucaristia in modo superficiale, non si fermano a ringraziare per un momento al termine della Messa ma si perdono in chiacchiere, mentre il Signore è realmente presente in noi per quindici-venti minuti, finché l’ostia consacrata non viene assorbita dal nostro corpo. E peggio: molte persone si accostano all’Eucaristia senza essersi confessate, pur avendo commesso dei peccati gravi. Questo significa che noi non pensiamo che nell’Eucaristia Dio ci sia davvero. Invece c’è.

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