Gesù non cede ai compromessi

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Sabato 20 aprile 2024 

Gv 6, 60-69


In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Con questo vangelo di oggi finisce il lungo discorso sul Pane di Vita. Un discorso che ha provocato scompiglio nella folla che si cominciava a dileguare attorno a Gesù, turbati dal suo insegnamento.

Quello che ci stupisce, e che stupisce anche Gesù, è il fatto che, a essere turbati, sono anche i discepoli: proprio loro che avevano creduto in lui e che lo avevano seguito. Questo dubbio dei discepoli ricorda il Libro dell’Esodo, quando i padri nel deserto, dubitarono della presenza di Dio e mormorarono contro Mosè.

In quel racconto Dio mostrò la sua ira e punì coloro che avevano mormorato contro Mosè, perfino la sorella Myryam venne punita con la lebbra, finché lo stesso Mosè non la guarì, grazie alle preghiere di tutto il popolo per lei, visto che Miryam era profetessa in Israele. In questo racconto del Vangelo, invece, Gesù non reagisce con ira, non si lascia coinvolgere, né dai turbamenti della folla, né dalle crisi dei discepoli. Non ha paura di restare da solo  e non cede a compromessi con la folla, perché Gesù è un uomo libero. Con grande mitezza, si gira verso gli apostoli per dirgli che sono liberi di andar via.

Pensiamo a quante volte anche noi siamo tentati di allontanarci dal Signore perché ci sembra che esiga troppo da noi: è evidente che si tratta di una tentazione, perché il Vangelo invece ci fa conoscere un Gesù che non ci costringe mai, che ci lascia liberi, perché l’amore è anche una scelta, ma deve essere una scelta libera, dato che ama davvero chi dona con gioia.

Allora, davanti alla tentazione delle nostre chiusure, dei nostri rifiuti, il Vangelo oggi ci consegna le parole di Pietro, che possiamo fare nostre e ripeterle ogni istante: “Signore, da chi andremo! Tu hai parole di vita eterna: noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio!”. 

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