Conosciamo S. Ildegonda

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Sant’Agnese da Montepulciano, Beato Alfonso da Oria, Sant’Anastasio di Antiochia, Beato Anastasio Giacomo Pankiewicz, Sant’Aniceto, Beato Antonio Page, Sant’Awgen (Eugenio), Beata Chiara Bosatta, Beato Domenico Vernagalli, San Donnino di Digne, Sant’Eliena di Laurino, Sant’Endelienda, Beato Francesco Page, Beato Gerardo di Salles, Beati Giacomo Bell e Giovanni FinchBeata Leonarda da BolognaSan Mamertino d’AuxerreSan Marcellino d’Embrun, San Marciano di AuxerreBeato Maurizio Mac Kenraghty, Beato Michele Coquelet, Beata Oda, Beati Riccardo Sargeant e Guglielmo Thomson, Beato Roberto Watkinson, Santa Sara di AntiochiaSan Secondino di CordovaBeato Simone da TodiSan Sobarthann, Santi Sulpicio e Serviziano, San Teodoro TrichinasSant’Ugo d’Anzy-le-Duc, San Vione (Vihone) di Osnabruck) RICORDIAMO UNA SANTA TEDESCA

La storia di Ildegonda è avventurosa e leggendaria. Nasce a Colonia (Germania), nel XII secolo, in una nobile famiglia. La madre muore dandola alla luce. Anche la neonata rischia la vita. Il padre disperato prega che la bambina si salvi e promette a Dio di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme.

Ildegonda cresce sana e vivace. Quando diventa una ragazzina, il padre intende mantenere la sua promessa, ma il viaggio è lungo e pericoloso, soprattutto per una fanciulla, poiché si possono fare brutti incontri. Allora il padre taglia i capelli a Ildegonda e le fa indossare abiti maschili, raccomandandole di farsi chiamare da tutti Giuseppe. Così spera di proteggerla.

I due partono assieme a un servo. Purtroppo, durante il viaggio del ritorno, a Tiro (Libano), il padre di Ildegonda si ammala e muore. Egli lascia al servo del denaro e la custodia della figlia. Il servo rivela la sua malvagità: si tiene il denaro, s’imbarca da solo e abbandona la piccola al suo destino. Ildegonda/Giuseppe non confessa a nessuno la sua vera identità e, sempre camuffata da maschio, per sopravvivere chiede l’elemosina.

Un giorno, un tedesco dal cuore d’oro la incontra, si commuove ascoltando la sua storia e la aiuta a ritornare in patria. Nel 1183 Ildegonda, creduta sempre Giuseppe, torna in Germania, proprio nel momento in cui il vescovo di Colonia cerca di fare arrivare delle lettere al papa, in conflitto con l’imperatore Federico Barbarossa.

Occorre, però, attraversare le strade che portano in Italia, controllate dall’imperatore. Il vescovo pensa che quel “ragazzo” appena arrivato dalla Terra Santa possa farcela. Così nasconde le lettere in un bastone e manda Giuseppe in Italia. Durante il tragitto un ladro si accompagna al ragazzo e, quando sta per essere scoperto, gli lascia il suo bottino. Giuseppe viene accusato ingiustamente e condannato a morte, ma un angelo, mandato da Dio, lo salva.

Finalmente raggiunge Roma e consegna le lettere indirizzate al papa. Quando fa ritorno a Colonia entra nel Convento cistercense di Schönau (Heidelberg, Germania) e veste i panni di frate Giuseppe. Nessuno conosce il suo segreto fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1188. Solo allora, con enorme stupore, i monaci si accorgono che Fra Giuseppe in realtà è Ildegonda, una donna.

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