Spagna, + 55,1% di violenze sui minori

di Angelica La Rosa 

LA METÀ DEGLI AUTORI DI ABUSI SUI MINORI SONO FAMILIARI DELLA VITTIMA

In Spagna le violenze sessuali su minori, rilevate al telefono o via chat della Fondazione ANAR, sono aumentate del 55,1%. La metà degli autori di abusi sono familiari della vittima. Quasi il 95% degli aggressori sono uomini e in più di 900 casi hanno attuato violenze di carattere omosessuale, verso minori dello stesso sesso.

Come ha rivelato la direttrice del telefono e della chat dell’ANAR, Diana Díaz, la fondazione ha aiutato 4.522 minori vittime di violenza sessuale (3.560 bambine e ragazze, 959 bambini e ragazzi, e tre minori definiti “non binari”) da gennaio 2019 a giugno 2023. Il tasso di crescita rispetto allo studio precedente del periodo 2008-2019 è stato del 353%.

Per quanto riguarda le tipologie di violenza sessuale, la violenza personale, che si riferisce a quando la libertà sessuale dei minori è stata “chiaramente attaccata e violata”, ha rappresentato il 91,5% dei casi. Segue il “grooming”, quando un adulto si infiltra nelle reti con l’obiettivo di ottenere gratificazione sessuale, che rappresenta il 3,1% dei casi. Ed ancora il sexting non consensuale (con il 2,2% dei casi), la pornografia (con l’1,3%) e, infine, lo sfruttamento sessuale o la prostituzione (con l’1,9%).

Per quanto riguarda il profilo delle vittime, Díaz ha indicato che è “marcatamente femminile”, con il 78,7% della percentuale di ragazze e donne che subiscono questo tipo di violenza. L’età media dei giovani è in media di 12,5 anni, rispetto alla media di 11,6 anni del precedente studio. Nel caso dei bambini maschi, la maggior parte dei casi ha un’età compresa tra zero e nove anni.

Nel 40,7% dei casi le vittime vivono con entrambi i genitori e nel 36,1% in famiglie monoparentali. Il 58,7% proviene da famiglie spagnole e il 41,3% da famiglie migranti. Inoltre, 2,5 delle vittime hanno qualche disabilità e sette su dieci hanno scarsi risultati accademici.

LA METÀ DEGLI AUTORI DI ABUSI SONO FAMILIARI DELLA VITTIMA

Díaz ha invece indicato che il 94,3% degli aggressori sono uomini, la maggioranza adulti, e otto su dieci (79,5%) sono persone conosciute dalla vittima e il 50,3% sono membri della sua stessa famiglia. Lo studio rivela che le aggressioni sessuali di gruppo continuano ad aumentare e passano dal 2,1% nel 2008 al 10,9% delle aggressioni nel 2023. Per quanto riguarda la denuncia, tre vittime di violenza sessuale su dieci non denunciano né hanno intenzione di farlo (28,3%), mentre nel 41,1% delle richieste pervenute all’ANAR c’è l’intenzione di denunciare. In ogni caso, dallo studio emerge che la persona che solitamente ha la volontà o l’iniziativa di denunciare è soprattutto la madre (48,9%). Il 30,5% delle ragazze e degli adolescenti vittime di violenza sessuale sono in fase di denuncia o il loro caso è stato perseguito.

L’ANAR ha indicato che le principali conseguenze delle vittime di violenza sessuale sono cambiamenti improvvisi nel comportamento (23,5%) e problemi psicologici (20,8%), come ansia, paura, senso di colpa, depressione, problemi del sonno o disturbi alimentari.

 

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