Auguri, Roma!

di Francesco Bellanti

LA CITTÀ DELL’UOMO E LA CITTÀ DI DIO: AB URBE CONDITA (“DALLA FONDAZIONE DI ROMA“)

”Ma ndove devo annà? Io so sempre in vacanza a Roma”. (Alberto Sordi)

 

Il 21 aprile del 753 a.C., secondo una leggenda narrata dall’erudito e grammatico latino, nonché filologo e filosofo, militare, agronomo, politico e insomma tutto, Marco Terenzio Varrone, autore di ben 620 libri, veniva fondata – in base a calcoli astrologici di un astrologo, tale Lucio Taruzio, amico dello stesso Varrone – Roma, l’Urbe, la Città Eterna.

L’aveva fondata Romolo, che era nato il 24 marzo del 771 a.C., gemello di Remo, figlio del dio Marte e di Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Alba Longa. È giusto ricordare anche la vittima, Remo, che il fratello uccise per avere varcato in armi il confine sacro, il pomerio, della città. Romolo fu dunque il primo re di Roma e avrebbe regnato fino al 717 a.C.. (Ma il poeta Virgilio non voleva far cominciare scrivere la storia di Roma da un fratricidio e nell’Eneide la fa fondare dai discendenti di Enea per volontà divina). Scusate, ma le leggende devono essere raccontate bene. Quand’ero studente liceale, questa locuzione latina, Ab Urbe condita, dalla fondazione della Città, era per me una musica, un sigillo posto sempre dopo le date delle storie degli storici e degli scrittori latini. Quando chiedevano ad Alberto Sordi perché non andasse mai in vacanza nelle pause dei suoi film, lui rispondeva: “Ma ndove devo annà? Io so sempre in vacanza a Roma”. Non aveva tutti i torti, Albertone. Per il Natale di Roma, mi piacerebbe parlare male di tante cose, di tutto ciò che non va, ma io amo a tal punto questa città che anche i suoi difetti per me sono pregi. Parlare anche brevemente di Roma, più che una città un modo di essere dell’anima, è impossibile. 

Migliaia di libri sono stati scritti su Roma, c’è chi se n’è innamorato e chi l’ha odiata, grandi viaggiatori hanno voluto visitarla, per dare pienamente valore a un’esistenza altrimenti priva di senso. Leopardi e Goethe non l’hanno amata, per esempio, ma hanno voluto conoscerla. Dirò, dunque, solo qualche impressione. La prima è questa: questa metropoli di quasi tre milioni di abitanti rappresenta l’Italia. Se arrivo a Milano, per esempio, io, uomo del Sud, mi sento subito uno straniero. Milano mi appare distante, troppo precisa, troppo ordinata, troppo fredda, ha un’anima che non sento mia, anche se la rispetto. Appena io arrivo a Roma mi sento a casa mia. È una sensazione che, lontano dalla Sicilia, non provo da nessun’altra parte. Se ci arrivo dalla Stazione Termini, Roma mi appare subito come una Palermo moltiplicata per quattro. 

Ho vissuto a Roma qualche tempo nella mia giovinezza, vivevo a Trastevere, ed è stata un’esperienza indimenticabile: la gente, i ristoranti, l’atmosfera, insomma qualcosa di unico. Certo, ora è diversa, però io non resto mai deluso dalla Città Eterna. Per me è la cultura, è la storia, è tutto. Ci sono stato mille volte e ogni volta non sono rimasto mai deluso. Io m’immergo subito nel flusso vitale della Caput Mundi certo che avrò sempre qualche sorpresa. Il centro storico lo conosco come le mie tasche ma è sempre piacevole percorrerlo senza meta. È una città cosmopolita con una storia artistica e culturale di tremila anni di fronte alla quale si resta sbigottiti e piccini. Quando vado tra il Colosseo e il monumento a Vittorio Emanuele II, nella mia testa rimbombano echi di legioni romane, voci di avvocati nel foro, clangore di carrozze, grida di commercianti. È la città più estesa d’Europa, con una delle migliori cucine, sede di quasi tutte le più importanti organizzazioni internazionali, centro del cattolicesimo mondiale, con centinaia di chiese una più bella dell’altra e con monumenti e opere artistiche sublimi, con un fiume e sette colli famosissimi. Ha un clima gradevole e un dialetto così sonoro e bello che purtroppo si parla sempre meno.

Ho girato tutta l’Europa, ho conosciuto città bellissime e straordinarie, Parigi, Londra, Colonia, Granada, Malaga, Cordova, Siviglia, Budapest, Vienna, Cracovia, Praga, c’è stato sempre un qualcosa che è mancato, e soprattutto nessuna aveva la magia che ha Roma. Per questo motivo sono stati scritti mille libri su Roma: a Roma c’è tutto, l’antichità latina e il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco, l’Illuminismo, l’Arcadia, il Romanticismo, la letteratura in lingua e in dialetto, il cinema e mille altre attrazioni, mille segreti ancora da scoprire. Al di là del caos del traffico e delle sporcizie, della corruzione politica e della delinquenza alla Suburra o alla Magliana, io vedo sempre la Roma della televisione e dei giornali, del cinema e dei musei, dei teatri e degli eventi, degli incontri fra popoli, degli scambi culturali. Io vedo la Roma di Cesare e di Pompeo, di Seneca e di Cicerone, di una lingua e di una civiltà che hanno fondato il mondo moderno, la Roma  dell’Unità d’Italia. 

Ma io vedo soprattutto la Roma dei Papi, la Roma dei Concili, della storia del Cristianesimo, delle mille chiese una più bella delle altre, degli ordini religiosi e dei conventi, il centro della cristianità cattolica, l’unica città del mondo che ha dentro di sé un intero Stato, la Città del Vaticano, con un centro storico sterminato patrimonio dell’Unesco, con i suoi tremila anni di storia, di arte e di cultura. Una città dove il Colosseo, simbolo della città e d’Italia, è una delle sette meraviglie del mondo, simbolo della romanità ma anche della cristianità, perché lì si consumarono il sacrificio ma anche la gloria dei primi cristiani. Ma anche una città che senza la Basilica di San Pietro, con tutto il carico di storia, di arte, di cultura e di religiosità, non avrebbe senso.

Roma città totale, dove sono presenti tutte le più importanti organizzazioni politiche mondiali, tutte le religioni e le civiltà del mondo, la terza città più popolosa dell’Unione Europea, la più estesa dell’Unione Europea e la quinta del continente dopo Istanbul, Mosca, Londra e San Pietroburgo. Roma città globale, dove si trova tutto, la civiltà latina e quella greca, le leggi, la letteratura, la filosofia, la lingua, l’arte, la religione, il Cristianesimo, che con l’eredità classica, ha fondato l’Europa e il mondo. Roma l’Urbe, Caput mundi, la Città Eterna, che forse un giorno finirà, ma sono sempre più convinto che quando finirà Roma finirà il mondo, finirà il tempo voluto da Dio. 

Auguri Roma, per il tuo 2777esimo compleanno (sono un po’ di più, dai, ma con le signore bisogna essere sempre galanti).

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