No alla fede prêt-à-porter

di Pietro Licciardi

VESCOVI E CARDINALI HANNO AVALLATO DA DECENNI UNA FEDE IN CUI SI “SCEGLIE” COSA “INDOSSARE”

Il cardinale Wilton Gregory, arcivescovo di Washington, ha recentemente definito il presidente Joe Biden un «cattolico da bar», ovvero un cattolico che “sceglie” solo quelle parti del cattolicesimo che si adattano alla sua agenda politica. Da qui la sua difesa dell’agenda Lgbt e dell’aborto fino alla nascita; praticamente un infanticidio.

Una definizione che si adatta perfettamente anche ai tanti “cattolici adulti” di casa nostra e non soltanto a quelli impegnati in politica. Tuttavia bisogna riconoscere che se ci sono tanti cattolici da bar – noi li chiameremo prêt-à-porter, come l’abbigliamento di moda, che si adatta a tutte le taglie – è perché vi sono tanti, troppi, preti, vescovi e cardinali prêt-à-porter, che vanno a scegliere quali parti della fede difendere e quali ignorare.

A causa loro una parte considerevole del “gregge” affidato alle loro cure “sceglie” impunemente di militare in partiti che fanno della lotta pratica alla fede e alla Chiesa la loro missione, giustificare o addirittura difendere l’aborto, rubare il denaro pubblico, giustificare o difendere l’omosessualità e ogni altra perversione, perché se c’è l’amore… Tutto questo perché sanno che assolutamente nulla accadrà loro in questa vita, che è l’unica vita che per loro conta. O perché, appunto, certi ecclesiastici li hanno convinti che in virtù del misericordismo saranno comunque salvati.

Soprattutto i “cattolici prêt-à-porter” impegnati in politica possono in effetti guardare indietro e vedere che il clero ha assicurato loro una immunità da decenni e che probabilmente nessun ulteriore oltraggio a Dio e alla sua Legge li farà mai essere scomunicati dai preti, dai vescovi e cardinali prêt-à-porter.

Ma i vescovi non hanno alcun diritto di “scegliere” quali insegnamenti della fede e parti della morale cattolica difendere e quali no; quali dei dieci comandamenti possono essere ignorati e quali no; quali scandali morali possono essere denunciati e quali no, dal momento che in gioco c’è la salvezza delle anime.

La Chiesa si è sempre contraddistinta per la difesa della verità e la denuncia degli errori di ogni tempo, anche a costo di essere perseguitata.

Pio XI nella sua enciclica Mit Brennender Sorge del 1937, in cui denunciò il regime nazionalsocialista, scrisse: «Il primo e il più ovvio dono di amore del sacerdote al mondo è di servire la verità, tutta intera la verità, smascherare e confutare l’errore, qualunque sia la sua forma o il suo travestimento. La rinunzia a ciò sarebbe non solo un tradimento verso Dio e la vostra santa vocazione, ma un delitto nei riguardi del vero benessere del vostro popolo e della vostra patria».

Accettare o tollerare che gli insegnamenti della Chiesa siano parzialmente ignorati, messi a tacere o soppressi per motivi di opportunità politica è un totale tradimento della missione di un vescovo. Così, i cattolici prêt-à-porter sono il frutto naturale di preti, vescovi e cardinali che attraverso le loro azioni e omissioni nel corso del tempo hanno insegnato che anche la Chiesa è una grande boutique in cui tutti possono “scegliere” il vestito più adatto per ogni occasione e per ogni contingenza storica.

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La FEDE PERCEPITA.
siamo arrivati a questo !
Mala tempora, politicamente, curino.
Ma….” acca’ nisciun’e’ ffesso “.