L’effetto Seneca in Italia

L’effetto Seneca in Italia

di Vincenzo Silvestrelli

LE PESSIME PREVISIONI DEI MALTHUSIANI HANNO SEMPRE PROVOCATO DISASTRI. TORNIAMO ALLA TRADIZIONE CATTOLICA

“Sarebbe una consolazione per la nostra debolezza e per i nostri beni se tutto andasse in rovina con la stessa lentezza con cui si produce e, invece, l’incremento è graduale, la rovina precipitosa. Non c’è stabilità individuale, e nemmeno collettiva; il destino ha un suo corso sia per gli uomini, che per le città. Il terrore nasce nella calma più assoluta e i mali erompono là da dove erano del tutto inaspettati, senza cause apparenti”.

Partendo da questa affermazione si è voluto vedere nella attuale situazione dello sviluppo umano un rischio di rapido collasso, qualora non si proceda rapidamente a dei cambiamenti. E’ sintomatico che queste affermazioni vengano da alcuni esponenti del Club di Roma, caratterizzato da una visione malthusiana della società per cui, in condizione di risorse scarse, sarebbe necessario procedere alla creazione di un governo mondiale che porti ordine attraverso il dominio delle tecnocrazia e la sostanziale sospensione della democrazia.

Certamente il possibile verificarsi dell’effetto Seneca, cioè della progressiva e sempre più rapida disgregazione della società, è espresso nella sapienza classica  e visibile talvolta nella storia. E’ evidente però che il malthusianesimo è falso e che le soluzioni tecnocratiche e antidemocratiche non sono quelle che possono essere scelte da chi voglia un effettivo miglioramento sociale per tutti. Possiamo anche dire oggi che spesso proprio  le soluzioni proposte da questi gruppi elitari e globalisti, siano state la causa del peggioramento di molte situazioni. Come non ricordare oggi, per quanto riguarda l’Italia, le disastrose esperienze dei governi Monti e Draghi e della loro austerità senza sviluppo? Come non ricordare il disastroso intervento di UE e FMI nella crisi della Grecia nel 2009? Sono quelle élites che hanno promosso la globalizzazione selvaggia e l’austerità monetaria che ha provocato la desertificazione industriale negli USA e ora anche in Europa. 

La situazione italiana sta  indubbiamente peggiorando. 

Le vicende economiche sono l’effetto della crisi sociale e culturale della società. La denatalità che caratterizza il nostro paese ne è un esempio eclatante. E’ un fenomeno che riguarda tutto l’occidente ma è più grave in Italia denotando una mancanza di speranza nel futuro e la non riproduzione ”fisica” della società italiana. 

La decrescita industriale, indotta dalle politiche dirigiste europee e dall’aumento del costo dell’energia provocato dalle sanzioni alla Russia, è un fenomeno progressivo che va bloccato. Come evidenzia uno studio della  CGIA di Mestre anche nel 2025 ci sarà un ulteriore aumento del costo dell’energia pari al 19% circa rispetto al 2024

Questo processo sembra far sì che il ruolo dell’Italia nel futuro, nell’ambito europeo ed occidentale, potrebbe essere quello di diventare una economia essenzialmente orientata al turismo. E’ un modello di sviluppo tipico dei paesi più arretrati ed estremamente fragile. L’eccessivo orientamento  al turismo genera già grandi squilibri in città come Firenze e Venezia che diventano parchi giochi privi di una effettiva diversifica sociale. 

La realtà italiana è stata creata nei secoli attraverso lo sviluppo delle comunità, costruito sulla bellezza, sulla solidarietà frutto della visione cattolica, e sul valore del sistema formativo. Distruggere queste basi oggi porterebbe rapidamente all’effetto Seneca, cioè al crollo repentino della nostra identità. 

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